Inediti di Marco Antonini | L’Altrove
Senza titolo
Stasera penso a gocce di rugiada
immaginando il suono della pioggia
scende la notte
e tutto torna fresco nel vociare
di insetti e uccelli misteriosamente vivi
Per nuove tempeste
Il cielo è tutto nero.
Se sai sentire, sulla pelle
câè un soffio di bagnato che, scendendo, sale.
Titoli di coda messi in fila, col riflesso
di te che, stesa, stendi
fili di tela liquidi sul grigio.
Svegliati dal bagliore minerale,
corvi arroganti parlano di noi
felici di trovarsi in quella luce lâuno lâaltro, loro.
Felici noi che ancora mezzo addormentati
guardiamo tuttâattorno con la fame
cercando cose nuove senza rima.
Lasciando che la tela prenda fuoco
e dentro al fresco strisci la mattina.
Almens
Tace la valle, tutta fumi
Scivola la montagna, col suo grembiule dâalberi
Lo scollo pare un muso di cavallo
Le orecchie in cielo e il naso dentro al fiume
Fresco e irrequieto come noi stasera
La gente accende fuochi per cantarci intorno
Ma la montagna scende, scende senza ascoltare
Giochiamo a darle un altro volto
Due stelle, lontane il giusto, saranno le pupille crepitanti
Quel muso, invece, maschera da corvo
(con la persona dentro, si capisceâŚ)
Un nuovo Dio, per dare senso a tutto
Cantando con le fiamme
Che salgono, salgono senza ascoltare.
L’AUTORE
Marco Antonini è un artista visivo e poeta che vive e lavora a Zurigo. Dalla metĂ degli anni â90 ha alternato discipline e interessi, dedicandosi allâarte, alla musica, allâeditoria, alla curatela e alla scrittura. Negli ultimi anni, ha trovato nella sua pratica unâattenzione piĂš acuta e disciplinata alla poesia, intesa come forma espressiva sia scritta che visiva. Ha vissuto e lavorato per quasi quindici anni negli Stati Uniti; scrive e ha pubblicato sia in italiano che in inglese.