Inediti di Marco Di Meco | L’Altrove
Nere e tonde
Che l’azzurro circolare
Sul bianco e linee d’incastro
Hai posato in prospettiva
Tra le parole tarde
Fissiamo la stessa fine
Specchio contro specchio
E non poterne uscire
otto occhi
Tu che mi trattieni nel silenzio
Che mi trascini in sospensione –
Tu che ruoti
Su di un asse a me diverso
Che mi parli di sfondi,
incontri di pianeti e frammenti
fuori del tempo. Tu
che non dici una parola
-e se è incerta poco importa-
Che non sia motivo e perno
Tu non fare
Che di un lascito di cielo
La iattura della vita
Riscriva parola su parola –
Non far da spalla al vento
Appena sotto la linea d’orizzonte.
Due ballerini disegnano la notte
Una luna esplode in terra
Novembre costringe al riparo
Ad un posto caldo per le parole
Lei dice di ritmi e pause,
di linee e contorni e bordi
le si fa lo sguardo triste,
gli occhi in una corona di spine
nell’acquamarina accesa dei suoi occhi
lui ascolta, la sente nel peso dei passi
che li han spinti fino a li
a misurare le loro certezze
in un labirinto di distanze
strana sorte si ha in vita
quando trovi l’altro in un abbraccio
segreto e impossibile
i due ballerini si sollevano
sulle punte dei piedi
liberando un tavolo bianco
e sedie vuote incomprensibili.
L’AUTORE
Marco Di Meco, nato nel 1982 a Chieti, è un flautista, compositore, produttore musicale, scrittore e insegnante. Ha pubblicato molte raccolte di poesie e inciso album.