Estratti ed Inediti

Estratto da “I congegni” di Marco Di Meco | L’Altrove

Il buio è quest’assenza di parola. Tu
a costruire i suoni “mattone su mattone”.
A dire la vita per quella che è. Tu
a costruire capitali proiettate nel futuro.
L’aderenza di un’idea. Ferma.
Coerente al fuoco che la brucia.
La parola è sospesa
e non contiene l’urto
e una miriade di areoplani di carta
bruciano intorno.


Un grido di nebbia
– ma non è mattino.
Dove cava l’anima il respiro
carezze incagliate nelle latrine
tese a svanire
in un soffio di luce muto.

È un girare su noi stessi
fra le parentesi del silenzio.
Come rugiada in attesa
sotto un sole inerme.

E ora
solo ora finalmente
è mattino.


Di questo mare dentro
dovrò distruggerne le prove.
Rimappare le rotte,
farmi flottiglia sulle onde.
Avrò da lavorare
a non desiderarti come
la più buia ragione
nella più solare tempesta.
Io che mi porto dentro
tutte le correnti rapide.


Salpare sul nostro buio
verso il mare alto
nell’ora della rana verde e grande
che canta sotto i pini
sulla spiaggia dove poggia su di un tronco
lasciato lì dalla corrente
in un pomeriggio assolato
la storia di una donna e di un uomo,
della vita che solo poi si raccontarono
complicata e solitaria
prim’ancora che venisse questo tempo,
questa febbre alta.


Canta poesia.
Scaraventa i tuoi acuti
contro questa terra.
Rendila dignitosa
per tutta questa folla.
Svia le sue follie
a costo diventi sorda.
Ed in un silenzio elettrico
quando la luna ed una donna
saranno il suo lume
che il tuo canto le schiuda gli occhi,
che sia respiro di tempi a venire.

L’AUTORE

Marco Di Meco

Marco Di Meco (nato il 5 febbraio 1982 a Chieti ) è un flautista, compositore, produttore musicale, scrittore e insegnante. Ha pubblicato molte raccolte di poesie e inciso album.

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