Inediti di Alessandro Barbato | L’Altrove
Sonetto arrugginito
Corrode lentamente la vernice
degli sguardi insieme ai tendini, le ossa,
a tutto quello che riposa o resta
intorpidito a fondo, questa ruggine
che morsica anche i fianchi al nostro lago,
se sembra lì soltanto per raccogliere
le piogge e schiume stanche dai rigagnoli
di tubi verde piombo che lo artigliano.
Consuma anche la rena il vento e niente
può resistere alle onde del tuo mare
o al sordo ballo della neve quando
scende giù implacabile e va nascondere
le tracce delle nostre indecisioni,
le inutili promesse di ogni amore.
Con gli occhi chiusi
Chissà dov’è che si aprono
i tuoi occhi ogni mattina,
dopo queste notti umide ed opache
come lacrime e di volontà
dettate a un cielo ingombro,
impolverato di astri e piccole
farfalle un po’ impacciate, forse
quasi spaventate dalla voce
balbettata della Luna
che le vuole più lontano.
Chissà se poi li incontri tutti i sogni
che non hanno avuto forza
per convincerti a restare,
ad aspettare ad occhi chiusi
che scompaia un altro giorno
di tremori, di singhiozzi
e voglie nude da non dire.
Vicino
Vicino è il sentire che abbiano
dell’aria vibrare, se cambiano
i tempi e si asciuga il sapore
dei guizzi, degli urli e del caldo
tepore di arancio che avevano
un giorno le labbra tue chiuse.
È questo cercare nei solchi
che restano a guardia del mondo,
tra piccoli abbagli, segreti
e universi dove è possibile
ancora ascoltare e toccare
di nuovo le corde ai minuti,
prima che muoiano i voli
dei passeri e gli alberi offrano
alle ombre di un canto un rifugio
di rami che graffiano il cielo.
L’AUTORE
Alessandro Barbato (Roma, 1975) dopo la laurea in lettere ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in antropologia sociale presso l’EHESS di Parigi dedicandosi allo studio dei rapporti tra nuove scienze umane e letteratura, in particolare nell’opera di Michel Leiris e Pier Paolo Pasolini. Ha pubblicato su tale tematica diversi saggi, in lingua italiana e francese, e una monografia. Ha pubblicato anche poesie su rivista, blog letterari e nel 2019 la silloge “Il fiore dell’attesa”, confluita nel 2020 nella raccolta “Solamente quando è inverno”, pubblicata in formato ebook da Ali Ribelli Edizioni. Nel 2022 ha visto la luce la sua ultima raccolta di versi, “La mimica dei mondi (qualche poesia fuoritempo)”, edita da Controluna – Edizioni di poesia. Attualmente insegna materie letterarie presso le Scuole Ebraiche di Roma