Estratti ed Inediti

Estratto da “Rime in prima copia” di Antonio Semproni | L’Altrove

Anima senza corpo

L’anima è un fantasma, inquilino del mio corpo
che riparerà ogni mio torto quando sarò morto
ora che sono vivo grida spesso senza motivo
e allora penso sia davvero un cattivo inquilino

la vorrei fuori di qui, la vorrei sfrattare ora
ribatte che non sempre presso di me dimora

l’anima vola via sulle ali dei sogni la notte
verso il buio di un castello che la inghiotte
e insieme ad altre anime strepita tanto forte
che quel castello spaventa pure la morte

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Mondo delle parole

Il mondo delle parole prende i colori del giorno
per mettere in luce le parole, vestite di scuro
ha muri chiari, per dare alle parole uno sfondo
ha strade diritte, per dare loro un senso sicuro

ha segnaletiche che conducono in grandi città
che hanno investito in sicurezza e viabilità
per costruire discorsi di significato compiuto
e hanno concluso alleanze di reciproco aiuto
in caso di black out, per non cadere in disuso

alle mura delle città stanno parole di guardia
sono quelle il cui significato non cambia
vigilano l’ingresso: ne sanno la combinazione
sono in ogni angolo: proferite a ripetizione

il mondo delle parole stenta e si eclissa
quando il sole assume quel punto di vista
per cui lo guarda dall’alto a mezzogiorno
e non lascia scampo alle ombre dintorno

allora il mondo delle parole si riduce a riassunto
quindi a breve sentenza e infine Dio ci mette punto
poi marca i muri di cinta con un segno
io getto la penna e sono nel suo regno


Sfugge

La vita ha un senso che mi sfugge
tra la terra che raschio con le unghie
sul fondo dove riposano giornate lunghe
strappate in brani che ne fanno giornate corte
ciclostilate su biglietti che sono estratti a sorte

da mani stanche affondate nelle buche
mani senza granfie artigli unghie mani nude
cui la terra sverginata rende calli e verruche


Tornare a casa

Risalendo i gradini di questa carriera
con me stesso sulle spalle fino a tarda sera
e nel buio pesto della più fonda delle notti
mi sono scivolati dalla tasca i ricordi
ci sei tu dall’altra parte della ringhiera
sei stata ferma là tutto oggi
e mi domandi: “Cosa sogni?”
“Tornare a casa sul far della sera”


In che mani

Non so più in che mani sia la mia vita
se in quelle che la tirano come una somma
tracciando segni scheletrici con la matita
rafficando numeri come da un mitra
e dando strattoni bruschi con la gomma
fino a vedere affiorare la vita da una cifra
per metterla alla potenza e sotto radice
infine averne conferma con la calcolatrice

o se in quelle che la tirano come i dadi
che rotolano goffi come sassi squadrati
e poi s’arrestano ritti come soldati
alla mercé di mani regine di tasche bucate
che imperversano per irte e fosche strade
dove indovinano a tentoni il colpo fortunato
e s’azzardano alla vita ignorandone il risultato

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L’AUTORE

Antonio Semproni

Antonio Semproni nasce nell’agosto 1988 a Tivoli, in provincia di Roma. Tra Tivoli e Roma pendola e vive: da buon ultratrentenne, sta con un piede nella casa presa in affitto e con un altro in quella dei genitori. Ha pubblicato una raccolta di poesie in rima (Rime in prima copia, Controluna edizioni, 2020). Sue poesie inedite sono comparse sui blog La rosa in più, Niedern Gasse, Mosse di Seppia e Collettivo Culturale TuttoMondo e un suo racconto breve sul blog Gorilla Sapiens Finzioni.

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