Estratto da “I peccati offuscano la mente” di Lucio Gava | L’Altrove
Il bambino maldestro, una divinità nella solitudine
Nata per la tua necessità
Compone di rimediare all’aberrazione
Che non ne avessi ancora una tutta tua.
Sotto la campana di vetro sostituisce
Alla linfa della rosa sbocciata
Il composto d’acqua, coloranti e glicerina,
Apparenze, romanticismo e femminismo
Capace di far brillare le inezie,
La forza di polverizzarle sta nella curva ideale
Del piano infinito del tuo sorriso.
Concede un’infinità di sostituzioni a vuoto
Rischiante la stabilità delle sconfitte.
Nel canto infelice costringe
A curare come lui ha curato,
Senza scopo disinteressato.
Se non attenderai al mio fianco l’accadere
Di qualsiasi cosa possibile delle cose impossibili,
Portati distante ché non ci compromettano gli occhi,
Non c’è pena maggiore di non poter ricucire
Con la fantasia il volo delle farfalle collezionate.
Non lusingarti dei versi degli animali sconosciuti,
Scappa dai retini delle parole armate dei collezionisti,
Permetterei di vederti appassire soltanto fra le mie.
Hai visto la menzogna delle cose impossibili,
Ritorna alla tua terra mondata dalla polvere
Di cui ti sporcasti le ali
E dai peccati del cielo in cui non volerai.
Come Tiresia il cieco distoglie lo sguardo
Per scrutare il futuro, la divinazione
Ignorata per non turbare l’ordine.
Punta le zampe anteriori a stampella
Il puledro, l’unico dell’allevamento
Ad avere tutta la vita davanti e inattesa
Succede la caduta dell’ostacolo.
Le poesie vanno stenografate
Sotto dettatura dei camionisti e degli operai,
Dei padri fedeli e dei mariti incostanti.
Vanno ascoltate le spose adultere,
Le nubili impenitenti e le commesse
Rotte a una vita dedita senza retorica all’amore.
Ogni anno le allude di fermarsi
A vedere le faville della foghera spegnersi
E quando arrivarono gli assassini del sogno
Aprì l’uscio senza protestare
Pur conoscendone le intenzioni.
Non sentirà più John Fante sussurrargli,
Aspetta fino a primavera,
Ora è uno stenografo, un bambino, un poeta?
Al corpo che non mente
Racconto la menzogna più sincera
Per non ritrattare con l’anima.
Esposto alla virtù e alle certezze,
Scelgo a caso un amore per alleggerirmi
E tento nel volo lieve sull’abisso
La parabola perfetta.
L’AUTORE
Lucio Gava è nato a Vittorio Veneto nel 1983. Diplomato di laurea in Economia. Amante del calcio e delle passeggiate, del cinema e della buona letteratura. Vive a Pordenone.
Ha pubblicato Mara. La dialettica della speranza, Freccia D’Oro Edizioni, 2019. La trasferta dell’USD Arzinese al Macondo, Bradipo Libri, e-book, 2021. Tamai Calcio. Favolistica del Borgo dei Miracoli raccontata dai protagonisti, De Bastiani Editore, 2021. I peccati offuscano la mente, Ensemble, 2021. Vademecum del rivoluzionario, Eretica Edizioni, 2021