Poeti contemporanei viventi

Poesie scelte di Maram al-Masri | L’Altrove

Le donne come me
non sanno parlare
la parola le rimane
di traverso in gola
come una lisca
che preferiscono inghiottire.
Le donne come me
sanno soltanto piangere
a lacrime restie
che improvvisamente
rompono e sgorgano
come una vena tagliata.
Le donne come me
sopportano gli schiaffi,
senza osare renderli.
Tremano di rabbia
e la reprimono.
Come leoni in gabbia,
le donne come me
sognano
di libertà.


La donna che guarda dalla finestra
vorrebbe avere delle lunghe braccia
per prendere il mondo
il suo Nord e il suo Sud
il suo Est e il suo Ovest
nel suo grembo
come una tenera madre
vorrebbe avere grandi mani
per carezzare i suoi capelli
scrivere delle poesie
per alleviare la sua pena.


Arriva nuda la libertà,
sulle montagne siriane
nei campi dei rifugiati.
I piedi affondati nel fango
le mani screpolate per il freddo e la sofferenza.
Lei avanza

Passa
e aggrappati alle sue braccia i suoi figli
che cadono lungo il cammino.
Piange
ma va avanti.

Le stroncano i piedi
e lei avanza.
Le tagliano la gola
e lei continua a cantare.

Poiché la libertà
è un’esplosione delle corde
di un cuore
che non ne può più.
È il canto delle sirene
rivolto ai marinai coraggiosi.

Poiché la libertà
è la più belle tra le belle
dea della saggezza
amante dei forti.
Con passione amala.

Poiché è il paradiso del fuoco
che inizia con una scintilla
come la poesia con una parola
come l’amore con un bacio
è la più cara tra le care.
Trasformati in lei.


Che tu sia, figlio mio, la goccia d’acqua
che legandosi ad altre gocce
formerà l’onda
che laverà la costa del mondo
e smusserà la roccia tagliente.

Che tu sia, figlio mio, il soffio che si unirà all’aria
affinché la tempesta strappi via
le radici dell’ingiustizia.
Che tu sia scintilla
di luce.
Che il sole della libertà illumini il tuo Paese.

La tua vita mi è cara,
come quella dei figli di tutte le madri.
Io ti consacro, figlio mio,
alla libertà.


anime scalze

Le ho viste.
Loro,
i loro volti dai lividi celati.
Loro,
gli ematomi nascosti tra le cosce,
Loro,
i loro sogni rapiti, le loro parole azzittite
Loro,
i loro sorrisi affaticati.
Le ho viste
tutte
passare nella strada
anime scalze,
che si guardano dietro,
temendo di essere seguite
dai piedi della tempesta,
ladre di luna
attraversano,
camuffate da donne normali.
Nessuno le può riconoscere
tranne quelle
che sono come loro.

L’AUTRICE

Maram al-Masri è nata nel 1962 a Lattakia (Siria), e vive a Parigi dal 1982. Ha pubblicato “Ti minaccio con una colomba bianca”, casa editrice del Ministero dell’ Educazione, “Ciliegia rossa su piastrelle bianche”, Edizioni L’Oro del Tempo, nel 1997, “Ti guardo”, pubblicato in Italia nel 2009 da Multimedia Edizioni. “Les âmes aux pieds nus , pubblicato in Francia, è stato pubblicato col titolo “Anime scalze” nel 2011 dalla Multimedia Edizioni / Casa della Poesia. È del 2009 “Arriva nuda la libertà”. Nel 2018 viene, “Ti guardo”, pubblicato originariamente a Beirut nel 2000 (e poi in Francia e in Spagna) è stato pubblicato nell’agosto del 2009 da Multimedia Edizioni (traduzione dall’arabo di Marianna Salvioli). Il suo libro “Les âmes aux pieds nus”, pubblicato in Francia da Le Temps des Cerises è stato pubblicato col titolo “Anime scalze” nel 2011 dalla Multimedia Edizioni / Casa della poesia che nel 2014 dà alle stampe ““Arriva nuda la libertà”. Nel 2018 viene pubblicato “La donna con la valigia rossa”. Ha vinto numerosi premi in Francia e in Italia, ha partecipato a numerosi festival internazionali di poesia in tutto il mondo.

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