Estratti ed Inediti

Estratto da “Endòtatos” di Eleonora Chiara Giusti | L’Altrove

Intraprendendo la strada della versificazione, Eleonora Chiara Giusti espone la radicalità di questa scommessa fin dal titolo che lega i quarantaquattro componimenti da cui è composto il suo libro, ricorrendo all’aggettivo greco (antico) Endòtatos, che indica ciò che è intimo, il “dentro del dentro”, se è consentita la formula semplificatrice: e che si deve subito collegare al sintagma oikos Endòtatos, vale a dire l’antro dove la Sibilla Cumana pronunciava i suoi vaticini. La poesia di Eleonora, a dimostrazione che la scrittura lirica non è affatto di per sé astrattiva e meramente impressiva, si preannuncia così del tutto estranea alla linea — oggi invero molto estesa — di un intimismo autobiografico, confessionale, sentimentale, a favore piuttosto di un quadro di rappresentazione profetico e figurale. A colpire, in primo luogo, sono la maturità e l’autocontrollo dei meccanismi prosodici, alle prese con un verso libero privo d’infingimenti e di falsi mimetismi dentro le pieghe della tradizione.

Dalla nota critica di Alberto Bertoni.

Poesia 1. Generica

E così noi risiediamo.
Appena e forti
sottili e duraturi,
per cerchi concentrici


Non c’è modo

Non c’è modo…
Pensi a me e già difetti.
Sai del mio abito nebbia,
che non ti piace,
del colletto inamidato
scompostamente abbottonato
su Clorofilla e Sangue.
La paura mi spazzola i capelli,
Il piacere regge lo specchio;
A te disgusta, a me innamora.


Lettera N

Risveglio
Il corpo si sgrana,
cado sulla carta,
mi opero sul tavolo.
All’opera tra scapole e cuore
estraggo il nero di pupilla.
Un grido diverso da come sarebbe un suono.


Qui al bordo

Qui al bordo…
la conchiglia con l’acqua nell’occhio
finché non sia rapita
quasi vive
uno specchio di Sostanza.
Tu come lo chiami quel tempo concavo
non libero,
ma liberato
che vuole la sua necessità
con sguardo lucido d’acqua salata?
Speranza-sola,
mio Amore ed
eterna-mente.


Fiore

Se esercito il mio occhio siedo
nella presenza di una sovrapposizione
e dalla mia stanza derivo
l’eternità per segni.
Non sarà fiume quel che è fiore.
Il tempo è qui in petali.
La vita mi sta intorno tutta in una volta.
Un bacio la schiude
e lei si fa comprendere.

L’AUTRICE

Eleonora Chiara Giusti

Eleonora Chiara Giusti è nata a Modena nell’89, vissuta a Vicenza fino agli anni del Liceo classico e in seguito a Bologna. Viene da studi di filosofia, in particolare fenomenologia e scrive poesie fin da bambina. Nel 2018 partecipa ai primi concorsi, vince il Premio Murazzi di Torino sezione poesia inedita e menzioni di merito da cui ottiene pubblicazioni sparse. Nel 2019 A Vicenza vince un Poetry Slam e tenta un progetto collettivo che verte a una maggiore diffusione poetica. Nel 2020 collabora alla mostra di Federica Dal Lago con una poesia composta su ispirazione dei suoi dipinti, partecipa al Premio Quasimodo da cui risulta poeta selezionato per l’Antologia di poeti 2020 e, contattata da Rondoni, appare con una selezione di quattro poesie sulla rivista letteraria ClanDestino. La scopre il poeta Alberto Bertoni nella primavera 2020 e cura la sua Silloge poetica “Endòtatos”, uscita a Novembre per Corsiero Editore; è ancora la rivista ClanDestino ad ospitarne una presentazione. Prende parte con un video di poesia all’iniziativa “caramella poetica” per il caffè letterario Le Murate di Firenze. Nell’aprile 2021, in occasione della giornata mondiale dell’arte, con la poesia “Novantaseiesima tesi”, per i giovani, realizza un’istallazione per il Liceo classico di Vicenza.

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