Inediti di Theo Di Giovanni | L’Altrove
Yasepha (1)
Abbiamo spolverato le parafrasi accorgendoci
che attribuirono significati senza senso ermeneutico
Nessuno ci conosce adesso, sono passati anni dal varco
di Cariddi verso le strade di Scilla, e poi oltre altri confini.
Non siamo né prosa né poesia, arriviamo all’anima
con gli oracoli di Hermes.
C’è chi smania perché teme il tempo, noi invece
aspettiamo che le molecole d’aria preparino ciò che sarà pane sulle nostre mani.
Ci attrae la vita anacoretica, per noi un movimento di vento tra i sassi é già musica.
Yasepha (2)
Rintocchi di campane,
affettano le ore, il suono si assottiglia,
la notte é all’alba, i poeti iniziano il rituale, l’acqua santa per inchiostro,
le scie dei peccati rovistano dentro cattedrali di anime, é l’ora delle devozioni,
stasera ancora santi, pii, poeti e prosatori, domani non si sa
quale maschera indossare, ma arriverà il tramonto,
ed ancora un’altra confessione.
JOSH 6
Nessun peccato d’ingordigia
hai raccolto il frutto
dal giardino di Eva,
avvenuta parusìa.
Tra gli intermezzi cromosomici
amo le cromature sfumate,
gli ideali sono foglie di plastica,
senza benedizioni linfatiche.
Vedo la tua bellezza
nella equidistanza instabile,
nella mia stanza c’è un amore
che vibra tra saggezza e follia,
canto e silenzio.
Non siamo né sfida né scelta,
osserva lo scalzo sulla via
di parole risolte nel dubbio
vedo la vita, morsicando
quel frutto raccolto.
Josh 9
Lascia che scendano
sulle fenditure della luce,
I rivoli del mio sudore,
cosi che possa ascoltare
le partiture del tuo respiro.
Mi frammento in fotoni
per accendermi nella ossatura
dei tuoi spazi oculari,
Non oso proferire parola,
la tua perfezione cade
sulle mie ginocchia,
la matematica del dolore
non ha spazio nel petto,
stringo beatitudini
della immagine del trinomio
della divina scienza,
sul tuo viso, il miracolo.
Josh 43
Cosa pensi lo sai, lo so, cosi come una nube tra il gelo e la calura che genera tempesta.
Filtrare deturpa, dietro la limpidezza il detrito si nasconde, ma tu, tu, trascini detriti e li trasformi tra una preghiera ed una bestemmia. Tu Impressioni come un giorno d’Agosto mediterraneo, in Groenlandia,
E poi, dopo l’eccesso hai voglia di caramelle all’arancia.
L’AUTORE
Theo Di Giovanni nasce a Palermo nel 1975. Laureato in filosofia è docente di materie umanistiche .Fin dalla età di diciassette anni nutre l’amore per la poesia e inizia a leggere Dante a Petrarca, Tasso, Verlaine, Rimbaud; rimarrà successivamente affascinato dalla poetessa meneghina Alda Merini. Nel corso degli anni ne studierà il corpus poetico, che lo porterà in più città italiane per parlare della sua poetica. Nel 2013, in seguito alla decisione di abbattere, da parte dei proprietari la casa della poetessa, sita sui navigli, che la stessa ha abitato per tantissimi anni, crea il movimento “Una Piuma per Alda”, per la salvaguardia del muro, utilizzato come taccuino personale. Con pieno consenso delle figlie di Alda, sarà il promotore per trovare una adeguata soluzione. Nel 2014 il muro verrà salvato e trasportato presso la Casa Museo, intitolata alla poetessa, nello stesso anno il poeta si recherà a Budapest, presso l’Istituto di Italianistica dell’Università ungherese Eotvos Joseph, per presentare le opere meriniane. Dal 2015 si dedicherà ai suoi scritti, che dall’ultima pubblicazione avvenuta nel 2005 saranno conservati nel cassetto. Nel frattempo, con il patrocinio della Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia, Puglia, Provincia di Avellino, Comune di Sirignano (AV) indice il concorso poetico letterario, “Poeti del Meridione – Premio Salvatore di Giacomo”. Con il comune di Sirignano, collaborerà per la diffusione della cultura e delle arti; dal 2010 al 2015, terrà una serie di conferenze e seminari coinvolgendo anche le scuole, presso lo stesso comune, insieme alla amministrazione, intitolerà la biblioteca ad Alda Merini (2013). Nel 2014, con il patrocinio del comune di Baiano (AV), indice il concorso poetico “Alda Merini”. In questi anni oltre a pubblicare in Italia, inizierà una proficua collaborazione con il “Consejo Nacional de Escritores Independientes”, dell’Univeristà di Città del Messico, e con L’unione degli Scrittori della repubblica di Crime e lo stato della Bielorussia. È soprannominato “Theo John Scalzo44”.