Nasceva oggi: Andreas Embirikos | L’Altrove
Nasceva oggi il poeta greco
Andreas Embirikos.
Nato nel 1901 in Romania da una famiglia greca, si trasferì in Grecia quando aveva sette anni. Dopo gli studi, ebbe inizio alla sua carriera di poeta, di psicanalista e di fotografo.
Non è facile definire in maniera chiara e semplice la personalità di un poeta come Andreas Embirikos. Uomo che visse due conflitti mondiali, che fu prigioniero, Marxista, influenzato da Freud, viaggiatore instancabile. Fu a Parigi che conobbe Marguerite Yourcenar, la quale venne suggestionata dalla presenza dell’autore nella stesura di alcune poesie contenute in Fuochi, ma – ancora prima – conobbe André Breton che ebbe un ruolo chiave nella sua vita letteraria.
Embirikos, infatti, è considerato il primo poeta surrealista greco. La raccolta Amur Amur è il manifesto di questa nuova corrente da lui inaugurata. Una poesia permeata dall’onirico, dalla non-logicità nel presentare gli eventi.
Con Altoforno del 1935 e successivamente con Entroterra del 1945, la poesia di Embirikos assume dei caratteri più forti. In quest’ultima raccolta l’amore diviene impudico, potente, carnale e la presenza femminile si consolida fermamente. Oktana, pubblicato postumo nel 1980, rappresenta invece la perfetta commistione tra il tema surrealista e quello passionale, i quali sfociano in uno religioso che quasi lascia esterrefatto il lettore. Embirikos sogna una nuova città, avverte la necessità di un nuovo mondo. Oktana si presenta come la Gerusalemme che scende dal cielo, una visione a cui affidarsi.
Di seguito, infine, alcune poesie di Andreas Embirikos.
Punto di vista
Abbiamo tra le mani il volto
E vediamo distese colorate
I pensieri si sviluppano nascono
Ad ogni nostro sguardo.
Tante meraviglie non fiorirono invano
La loro grazia è un rampicante alto
Che stringe l’avvenire e la nostra vita
Fra le stelle
Da Entroterra
No
Non è “l’art pour l’art”
La superiore espressione dei poeti e degli uomini
Né il realismo socialista, che è semplicemente politica
Né il godimento delle classi privilegiate
Non è questa la missione dei poeti
Perché non è possibile
Solo con la bellezza astratta
O con quella convenzionalmente descrittiva
O solo con il “mostra ciò che dovresti” o con l'”infatti”
Che siano sostituiti o soffocati gli slanci degli impulsi
Giacché la parola non è logica
Giacché la bellezza non è estetica
E il buono non è etica
Giacché “un coup de dés jamais n’abolira le hasard”
Giacché uno spermatozoo soltanto basta
Per fecondare l’ovulo della donna o la parola
Giacché soltanto l’amore vince la morte
La poesia sarà spermatica
Assolutamente erotica
O non esisterà.
Traduzione di Massimo Cazzulo