Inediti di Edoardo Scipioni | L’Altrove
LA NOTTE SCAVALCA D’IMPROVVISO LA CORDA
La notte scavalca d’improvviso la corda,
sibila un’eccedenza di ieri nel saggiare
possibili giungere in punta d’immaginazione.
Sacrificati nelle proiezioni delle sagome
i riflessi a carezzare i contorni della sfera
snocciolano un continuum senza precedenti.
La serratura è costellata di tentazioni e
la noia tratteggia nei punti d’intervallo
vincolandomi in un recinto di focolai.
Orienta, questo nero in adagio di fronde,
solo le tendenze delle sue pulsazioni.
Nondimeno si coronano invisibili da qui,
eoni di falcate luminose seminandomi
sempre trascurato in smanie d’effusioni
UNA LETTERA AL MOMENTO
Riposte le promesse, anche le future
nel cassetto capace di stasi
che passeggiando semplici corridoi
tra le mani mi hai dischiuso.
Sento i passi fluire sui tuoi vocabolari,
smascherarli da scopi alternativi,
limitarli all’espressione dell’impronta.
Strette ci risalgono in tempeste differenti
eppure falcidiate da un unico sereno.
Ricordi, come le guance dell’inverno
ci indebolivano i cattivi residui?
Era un volto affine, ma tu mi concedesti
comunque una fuga, in controluce
dei cristalli formidabili delle unioni, dove
pulsavano di vita le reti, ed io esitavo.
Seguivo l’insidia di un gesto irreversibile
nell’ombra sovrapposta a sancirne
la chiusura, una lacuna insostenibile a riempire
quelle pause protratte a capofitto
NEL LATTEO ABBRACCIO CADE IL GIORNO
Nel latteo abbraccio cade il giorno
levatosi in respiri dalla prigione che lo affama.
La nostra barca è diretta al confine dove
il sereno la ormeggia alleggerita dall’anima
e pietrifica il tempo del raccolto la luna.
Questo anticipo ti porterei dal profondo, questo
pallido assaggio di perenne ritrovamento
se l’avessi riproducibile in ombre vorticose
sulla pena già risolta dei miei palmi.
Il dramma a strapiombo, la ferita potenziale
è nello scrigno d’avvento, nel sonno esitante
di fantasie che t’avvolgo in fili di salice.
Ma tu non chiedi, né invochi il volto macchiato
della bellezza, tu vedi, sicura quanto più
fuori da complesse mappature, il proseguo di ieri,
e l’alba a venire già ti sanguina addosso.
L’AUTORE
Edoardo Scipioni nasce a Busto Arsizio il 28 dicembre del 1994. Dedito agli studi classici si concede intimamente al linguaggio poetico e si concentra sullo sviluppo del proprio pensiero filosofico. Ha ricevuto segnalazioni e menzioni d’onore in diversi premi letterari, tra cui il Premio Lorenzo Montano. Alcune sue poesie sono state pubblicate su antologie come L’enciclopedia di Poesia Contemporanea Italiana Mario Luzi vol 9, l’antologia del Premio Ossi di seppia e l’antologia Alberoandronico 2019. Un suo articolo con tre poesie inedite è stato pubblicato online sulla rivista culturale Charta Sporca. Attualmente vive a Varese.