Recensione: “Interlinee” di Lucia Guida | L’Altrove
In Interlinee (Amarganta, 2018), la poesia di Lucia Guida si muove con una leggerezza disarmante. Una semplicità di gesti, di affetti e sentimenti permeano la prima parte della raccolta che ha per titolo “I buoni propositi”.
Il libro si apre con la poesia Per l’anno che principia, un’esortazione a portare con sé il meglio degli anni passati, liberandosi dalle zavorre e sperando in qualcosa di meglio.
È un invito alla vita semplice quello che ci fa Lucia, una nota di positività in un mondo in cui vige il pessimismo e il futuro di fa molto più incerto.
Nella seconda sezione, “I paradisi perduti”, il registro cambia e non poco. I toni pastello delle prime poesie cedono il passo alla disillusione. Poesie come Le fresie che non ho comprato e In attesa del bel tempo danno la sezione che la poetessa ricerchi il bello, ma che esso le sfugga dalle mani. Il paradiso è perduto, magari non per sempre, ma può essersi nascosto. Intanto non ci rimane che scegliere se lasciare tutto fuori come in Porte o guardarsi dal toccare le foglie letali dell’oleandro, metafora di una bellezza che cela minacce.
In “Le dediche in versi”, invece, la Guida mostra tutta la delicatezza e l’amore di una madre verso la sua famiglia e i suoi figli, sono poesie dedicate appunto ad amici e familiari.
Chiudono la raccolta le sezioni” Gli appunti di viaggio” e “Miscellanea”.
Stavolta la poetessa si siede e dialoga con se stessa, riflette sulla sua vita, sul significato reale delle cose. Ella stessa ammette quanto sia difficile aggregare cose e persone diverse, quanto sacrificio richieda la libertà oppure quanto costi uscire fuori dalle proprie gabbie o dai propri bozzoli di crisalide.
In “Miscellanea”, l’ultima sezione del libro, troviamo la poesia Doni che ci presenta un quadro di Lucia. È la descrizione delle qualità, dei doni ricevuti dalla vita e la poetessa non può fare altro che ringraziare. La sensibilità, la luminosità, la natura positiva e il sorriso sono, a ben vedere, regali unici che molto spesso scartiamo e mettiamo da parte. Il ritornare alla semplicità, nella totalità dell’esistenza, è più che necessario ed è sufficiente per riscoprire l’essenza della vita.
Doni
Dalla Vita
ho ricevuto un dono singolare:
non lasciar trasparire
dal mio aspetto
dolore e sofferenza
quando ci sono.
Mostrare di me
sempre
un’immagine impeccabile:
occhi e viso luminosi
anche quando i miei pensieri
– e le mie azioni –
sono pieni di nuvole
o vagano
in una tempesta di sabbia.
L’altro regalo
è riuscire a toccare
un’anima,
arrivando a scavare
fino ai suoi meandri
più inaccessibili.
Facendo riaffiorare
oro e piombo,
bizzarramente
mescolati,
col solo scopo di indicare
a chi mi sta di fronte
che c’è sempre
una lucentezza nascosta
a saper ben guardare.
Non potevo essere perfetta,
né avrei mai voluto esserlo,
e allora l’Universo
mi ha regalato
possibilità di farmi vento:
a volte brezza carezzevole,
a volte maestrale che tutto porta in superficie
per invitare a spazzar via
ciò che non va.
Di tutto questo
sono infinitamente grata:
sensibilità capestro inclusa
che mi fa soffrire
anche per una foglia
accartocciata ai miei piedi
ma che mi concede
al contempo
di avvertire
intensamente
il respiro del mondo.
L’AUTRICE
Lucia Guida, nata a S. Severo (FG), abita e lavora a Pescara come docente di lingua inglese nella scuola pubblica statale. Nel suo tempo libero ama leggere e scrivere. Ha partecipato con racconti brevi alla realizzazione di antologie di autori vari per diverse case editrici dando alle stampe come solista e per la casa editrice Nulla Die nel 2012 la silloge di racconti “Succo di melagrana, Storie e racconti di vita quotidiana al femminile”, menzione speciale al Premio Nazionale giornalistico, fotografico e letterario “Donne e così sia” (2014), e nel 2013 il suo romanzo d’esordio “La casa dal pergolato di glicine”, premiato alla XIV Edizione del Premio Internazionale “Val di Vara – Alessandra Marziale” e al Concorso Nazionale “Urbe Parthenicum” nel 2015 per le sezioni editi. A febbraio 2016 ha pubblicato per Amarganta Editrice “Romanzo Popolare”, vincitore del Premio Speciale ‘Massimiliana De Vecchi’ alla XXIX edizione del Concorso Internazionale Cinque Terre – Golfo dei Poeti – Sirio Guerrieri e del Marchio Microeditoria di Qualità alla IX Edizione del Premio Microeditoria di Qualità 2018. Sua ultima pubblicazione la silloge di poesie “Interlinee” per Amarganta (settembre 2018).