Appunti di poesia: Mircea Cărtărescu | L’Altrove
Possedevi ogni sorta di attributi elettrici
tu sei fatta diversamente da me. tu mi spaventi.
tu sei un mostro. mi fai paura.
hai cose che io non ho. hai seni, ad esempio,
hai faccia tosta.
hai un mucchio di vestiti, hai parenti che insegnano all’università.
e, dio mio, come ti scivola la chioma fin sui lombi
come un camion di frutta da export, fantomatico e leggero
che passasse su via dorobanți.
e hai fianchi, e hai smanie, hai amanti…
il tuo inconscio dev’essere così smisurato
che potrebbe ridurre da solo la differenza fra villaggio e città
porre fine all’ondata di violenza e pornografia
con un solo gesto, o con una pomata.
no, se tu fossi un film documentario sulle valenze degli elementi chimici
e io una lamiera sopra il tetto di un silos
non saremmo comunque stati così estranei
nella realtà, con cene nei grandi alberghi, vini docg, auto chic.
tremo quando mi sfiori. sto male quando sento la tua voce al telefono.
perché deve esistere un essere come te?
e perché deve non esistere più ora?
bestia, lentigginosa e pure sgualdrina,
uno chador sopra mandibole di latta,
oca
Da Il poema dell’acquaio (Nottetempo, 2015)