Il “Gioco del Mondo” al Festival Internazionale della Poesia di Milano 2019 |L’Altrove
Dal 10 al 12 maggio 60 eventi poetici all’Ex Fornace e dintorni per il Festival Internazionale di Poesia di Milano.
La rayuela (Il gioco del mondo) si gioca con un sassolino che bisogna spingere con la punta della scarpa. Ingredienti: un marciapiede, un sassolino e un bel disegno fatto col gessetto, preferibilmente a colori. In alto sta il cielo, sotto sta la terra, è̀ molto difficile arrivare con il sassolino al cielo, quasi sempre si fanno male i calcoli e il sassolino esce dal disegno. Poco a poco, nonostante tutto, si comincia ad acquisire la necessaria abilità per salvare le diverse caselle, (Rayuela chiocciola, Rayuela rettangolare, Rayuela fantasia, poco usata) e un giorno si impara a uscire dalla terra e a far risalire il sassolino fino al cielo, fino ad entrare nel cielo (…), il brutto è̀ che proprio a quel punto, quando quasi nessuno ha ancora imparato a far risalire il sassolino fino al cielo, finisce di colpo l’infanzia e si casca nei romanzi, nell’angoscia da due soldi, nella speculazione di un altro cielo al quale bisogna comunque imparare ad arrivare. E siccome si è̀ usciti dall’infanzia… ci si dimentica che per arrivare al cielo si ha bisogno di questi ingredienti, un sassolino e la punta di una scarpa.
Julio Cortázar
Il Festival Internazionale di Poesia di Milano, giunto alla IV edizione, scopre le sue carte: tema conduttore, la Rayuela – per dirla nella lingua del direttore artistico del festival, il poeta di origini uruguaye Milton Fernández – ovvero il Gioco del Mondo, preso a simbolo dell’imprescindibile dimensione ludica dell’azione poetica e al tempo stesso dell’apertura della poesia al mondo e alle tematiche di maggiore attualità in questo tempo difficile e solo in apparenza “impoetico”.
Queste le parole di Milton Fernández per raccontarne le implicazioni sulla manifestazione:
“Il Gioco del Mondo rappresenta quel groviglio di emozioni che bambini di ogni età e cultura hanno disegnato sui marciapiedi del pianeta, sapendo che gli ingredienti per arrivare dalla terra al cielo – a quel cielo che ciascuno di noi configura a immagine e somiglianza della propria creatività – sono soltanto questi: un marciapiedi, un sassolino e un bel disegno fatto col gessetto (preferibilmente a colori).
Per alcuni è Mondo, per altri Settimana, Scala, Campana, Pampano… Nei paesi di lingua spagnola Rayuela, in quelli anglo-sassoni Hopscotch, in Francia Marelles, in Germania Tempelhupfen, in India Ekaria Dukaria…
Per noi Il Gioco del Mondo sarà, lo è già, la celebrazione dell’incontro. Un viaggio nel viaggio, nel segno della conoscenza, della libertà, del rispetto reciproco; della Solidarietà, che è, da sempre, la Poesia dei Popoli”.
Contenuto del Festival, 60 eventi caratterizzati dalla consueta commistione di linguaggi che sfoceranno in una festa della comunicazione umana declinata in Poesia scritta, orale, musicale, danzata, scolpita, disegnata, sognata, immaginata.
Ci saranno incontri, presentazioni, passeggiate alla scoperta della Milano letteraria e storica, microfoni aperti, slam e azioni poetiche distribuite nel quartiere e nella città.
Tra venerdì 10 e domenica 12 maggio si respirerà poesia nella nuova sede, i fascinosi spazi dell’Ex Fornace di Alzaia Naviglio Pavese 16 (in sostituzione del Mudec di via Tortona, punto di riferimento delle precedenti edizioni), a due passi dalla movida della Darsena e, al tempo stesso, in un gioco di contrasti che il Festival coglie e valorizza appieno, dall’endroit di via Gola e dintorni.
Prima novità: al Festival, come da tradizione, tutti gli eventi saranno gratuiti ma chi lo desidera potrà contribuire all’iniziativa “Poetry for food”, “Poesia in cambio di cibo”, lasciando all’ingresso, come biglietto simbolico, una confezione di cibo non deperibile, dalla pasta all’olio, dal tonno ai pomodori in lattina. Il tutto sarà donato alla “Ronda della carità e della solidarietà”, associazione che da anni si occupa di assistenza ai senzatetto.
Altra iniziativa inedita, nei giorni della kermesse numerosi bar e pubblici esercizi sparsi in diverse zone di Milano – ma anche in altre regioni italiane – distribuiranno, insieme al caffè del mattino, una mini-pergamena arrotolata fitta di versi di un poeta famoso: un progetto, “Caffè, brioche e poesia”, che mira a invadere non solo la città ma tutta la Penisola, in occasione del Festival, con la voce sovversiva – tanto più perché inattesa – della poesia.
Cinque, a voler riassumere, saranno le caratteristiche fondamentali del Festival 2019: grande cura nella scelta degli eventi, che vedranno come protagonisti personaggi di spicco della scena poetica contemporanea; apertura al mondo, con la partecipazione di ospiti internazionali di grande impatto e rilevanza; eventi e progetti unici, che nel corso del Festival dispiegheranno tutte le loro potenzialità innovative e “di rottura” (“Poetry for food” e “Caffè, brioche e poesia” saranno solo due dei tanti esempi, basti pensare all’occupazione poetica di via Gola in programma nella giornata di sabato 11 aprile e i molti eventi che permetteranno la partecipazione diretta dei presenti); coinvolgimento: non solo del pubblico ristretto di cultori della materia, ma di chi normalmente – travolto dai ritmi della metropoli e dal richiamo forte della materialità – non “pratica” la poesia, e che attraverso il Festival e i suoi eventi potrà scoprirne una dimensione nuova, “alta” e al tempo stesso comprensibile, colta e contemporaneamente a portata di mano – e soprattutto di cuore – per tutti, attivando un’energia preziosa e creativa da cui tutta la città trarrà certamente vantaggio; infine, apertura sempre più marcata ad artisti e pubblico giovane e giovanissimo con l’esplicito intento di dare in mano a chi lo costruirà un’”arma, la Poesia” – a dirla alla Paul Celan – “carica di futuro”. Saranno infatti presenti gli studenti dell’Istituto Pasolini di Milano sia in veste di guide letterarie che di traduttori “in diretta” con alcuni autori di lingua spagnola, francese, tedesca e inglese. Accanto ai più grandi, la pluripremiata classe V O della primaria del Convitto Nazionale Umberto I di Torino che parteciperà sabato 11 a ben due eventi, un laboratorio ludico-poetico-emozionale e il microfono aperto sul tema “Il Gioco del mondo”.
Il programma completo:
Si inizia venerdì 10 maggio con una serata dedicata al 60° anniversario della rivoluzione cubana. Alle 19.00 nel solco della migliore tradizione dell’improvvisar poetando, si partirà con un microfono aperto il cui titolo è una frase decisamente programmatica di García Lorca: “Sulla bandiera della libertà ricamai l’amore più grande della mia vita”; a seguire un recital di musica e parole, “Barbudos a Cuba”, per riandare alla colonna sonora di un’epoca che segnò – comunque la si pensi – una svolta profonda e irrevocabile nel corso della storia.
È però sabato 11 maggio, con eventi in programma senza soluzione di continuità dalle 10.00 a tarda sera, che si entrerà nel vivo del Festival.
Alle 10.00, dopo l’apertura ufficiale, è in programma l’inaugurazione di due mostre di respiro internazionale – “Por amor de la tierra”, del sorprendente quanto misterioso artista uruguaiano Juan Sur, e “Constructivo-Madi”, lavoro “alchemico” di due artisti provenienti dallo stesso lontano Paese, Judith Brìtez e Marcelo Larrosa.
Alle 10.15 decollerà l’occupazione poetica di via Gola in collaborazione con l’Associazione OCCUPIAMOci di Via Gola con la quale il FIPM ha costituito un vero e proprio sodalizio destinato a durare anche oltre alle tre giornate.
In parallelo, nella sede principale, il Festival si aprirà con un evento che l’ha accompagnato in tutte le edizioni: “Dall’altra parte del giorno”, il racconto del laboratorio poetico del carcere di Opera che vedrà protagonisti detenuti ed ex detenuti coordinati dal poeta Alberto Figliolia.
Per restare nel solco dell’arte poetica come legante di umanità con differenti destini, nella sala “agorà” si potrà partecipare assieme ai pazienti del centro diurno di salute mentale dell’ospedale San Carlo Borromeo a “La fornace della Poesia”. Si tratta di un laboratorio di caviardage – una tecnica di scrittura creativa che sfrutta pagine già scritte per ricavarne componimenti – coordinato da Adriano Caccia, Consuelo Vignarelli e Maryrosa Messina. Nella sala saranno anche in mostra alcune opere di poesia visiva che i pazienti hanno realizzato durante un laboratorio di Poetry Therapy tenutosi nell’ultimo anno.
Nel pomeriggio di sabato, nuovo microfono aperto junior e senior dedicato al “Gioco del mondo” che ispira il Festival e tutte le metafore poetiche che ne conseguono (14.00) e che verrà materialmente giocato, sassolini e gessetti alla mano, a partire dalle 16.00 in via Gola.
Sempre in via Gola, dove fin dalla mattinata si potrà ammirare la mostra fotografica di strada “Per amore della terra”, nel pomeriggio si svolgerà una Passeggiata con occupazione e assalti poetici e insieme si tappezzeranno i muri di poesie, si leggeranno versi per strada e si giocherà, appunto, al gioco del mondo contagiando con la poesia e le emozioni un luogo finora noto a Milano per motivi purtroppo differenti. Le iniziative sono a cura dell’associazione OCCUPIAMOci di via Gola che si adopera tutto l’anno con diversi progetti per dare un volto nuovo e per diminuire le situazioni di disagio nella via e nei dintorni.
Sempre alle 14.00 “Leggere la città”, la prima delle tre passeggiate letterarie proposte. “La Colonna infame” di Alessandro Manzoni verrà letta e raccontata dagli allievi dell’Istituto Tecnico per il turismo “P.P Pasolini” seguendo le tracce dei protagonisti. Dalla casa di Giangiacomo Mora al luogo del patibolo in Piazza Vetra. (ritrovo in Piazza Sant’Eustorgio sotto gli alberi davanti alla chiesa).
Le altre due passeggiate saranno domenica pomeriggio. Alle 16.30 Alda Merini – La mia Milano. Ascoltando le sue poesie e i suggestivi racconti di chi l’ha conosciuta, una camminata nei luoghi, quelli veri, in cui visse la Poetessa dei Navigli. (Ritrovo nel patio dell’Ex Fornace). Alle 18.00 “Voci di fuoco”, una passeggiata poetica nei luoghi in cui venivano bruciate le streghe in Piazza Vetra e dintorni (ritrovo in piazza Vetra) che si concluderà con una performance a più voci nel patio dell’Ex Fornace, alla luce delle torce, alle 19.00.
Tornando a sabato, sempre alle 14.00 all’Ex Fornace, si susseguiranno due emozionanti eventi di Poesia e Musica con una rappresentanza notevole, in termini di qualità ma anche quantità, di esponenti del panorama poetico lombardo. Il primo, “Poesie dal nuovo mondo” con danza, musica, poesia e fantasia al suono di un sax per 12 poeti è a cura del collettivo Poesia dal Nuovo Mondo; il secondo, “L’uguaglianza delle diversità”, curato da “Verseggiando”, porterà in scena, tra le note dei Poeticanti, un gruppo di “Realisti terminali” accompagnati da altri poeti “scelti”.
Non mancheranno certo le presentazioni di libri: tra le novità più attese “La guancia sull’asfalto” di Guido Oldani per i tipi di Mursia e “Rondini d’angolo” edito da Rayuela Edizioni di Salvino Sagone noto per essere il testimonial ufficiale di “Ascolto storie d’amore, gratis” storico format del Festival. (il 12 alle 14.30)
Molto toccante, inoltre, si preannuncia la presentazione de “La vita è un fanciullo che gioca” di Federico Leone Bonifati. I suoi sono più che semplici versi. A partire da un senso di profonda solitudine il componimento diventa percorso per trovare il sé autentico in una sorta di autorivelazione dell’Anima. Letture a cura del bravissimo Marco Pepe. (16.15)
Lanciando il sassolino “oltre confine” da segnalare, tra gli altri, la presenza di Aidan Coleman, poeta gallese di nascita e australiano di adozione, che si racconterà attraverso la sua poesia (17.30) e dei fratelli Nêga e Luiz Felipe Lucas, brasiliani, con una splendida performance di corpo-poesia “Cotovia”, un dialogo simbolico tra vita e morte, un ballo di addio e benvenuto tra femminile e maschile che immergerà i presenti in un rituale di rinascita di corpo e anima (21.30)
Oltre ai microfoni aperti e al laboratorio di caviardage, nella giornata di sabato ci saranno altre due possibilità di partecipazione attiva agli eventi. Tornerà l’attesissimo appuntamento (previsto nel patio della ex Fornace alle 16.30) con un classico del Festival: l“Ascolto storie d’amore gratis”, spazio aperto a chiunque abbia un romance, personale o meno, da raccontare. Contemporaneamente, “Poesis”, un evento in cui la Poesia diventa luogo-non-luogo, rifugio privilegiato per ascoltare se stessi. La poetessa Agata De Nuccio, accompagnata da una cetra, coinvolgerà i presenti invitandoli a scrivere un verso, una frase per poi trascinarli nella lettura del loro stesso testo.
Nell’ottica di una sempre presente attenzione al sociale, non potevano mancare al Festival riferimenti alla migrazione e ad altri temi fondamentali per considerare la Poesia come parte “attiva” dell’esistenza.
Sul tema della migrazione, quest’anno si partirà in (apparente) leggerezza “Dalla A di addio alle Z di zattera” con “Di qua e di là dal mare-Filastrocche migranti” di Carlo Marconi (17.00) per poi concentrarsi in particolare sulle implicazioni che “approdare” in un’altra lingua può portare. “I confini del mio linguaggio sono i confini del mio mondo.” sosteneva, d’altra parte, Wittgenstein. E quindi ci sarà un’esplorazione poetica su quanto suoni e lingue diversi possano convivere in un’unica esperienza di vita con “Rime incrociate dal Vecchio Mondo” – in cui si potrà ascoltare il friulano dei migranti inframmischiato allo spagnolo delle terre in cui sono sbarcati (19.30) – e La città delle lingue – Lingua Madre e Lingue Straniere in cui la Lingua diventa incontro, in un evento a cura della Casa della Poesia del Trotter (il 12 alle 11.30).
Sempre in argomento, un approfondimento con “La lingua in cui vivo – Letteratura e identità” con la presenza di Fayza Ismaeil (Siria), Mbacke Gadgi (Senegal), Jurek Sztekiel (Polonia), Rita Tekeyian (Libano-Armenia), Alexandre Hmine (Svizzera-Marocco) (ore 15.15).
L’altro tema importante toccato quest’anno è quello della cura dell’ambiente. Alle 15.45 verrà proposto l’evento “Xylella Party. Oil for poetry” con ben venti poeti che richiameranno l’attenzione sulla moria di olivi centenari in Puglia a causa dell’omonimo batterio.
Si parlerà anche di tre esperienze, tre modi diversi “per accarezzare il Pianeta” nell’evento “Per amore della terra”. Si racconterà dell’Associazione Sentiero dei Sogni – progetto ideato da Pietro Berra per riscoprire le connessioni tra l’uomo e il paesaggio e per crearne di nuove, nel segno di un’arte totale. Del sogno realizzato di Ida Lonati Frati, detta Nonna Pupa, che ha trasformato una discarica in un meraviglioso giardino incantato. Della ferma volontà di cambiare il volto di una via, ‘occupandola’ di bellezza da parte dell’Associazione OCCUPIAMOci di via Gola. (il 12 alle 16.00).
Nel tardo pomeriggio di sabato si tornerà alle incursioni poetiche, prima nella “nuova” poesia con tre protagonisti molto conosciuti e apprezzati dal pubblico più giovane, Paolo Cerruto, Anteo Schirone e Gianmarco Tricarico, con una chiacchierata sull’origine del loro versi intitolata, non a caso, Al di là della Circonvalla – Poesia & Periferia.
A seguire, un “salto” in Argentina, per ritrovare le rime struggenti della splendida Alejandra Pizarnik raccontata dal Melica Duo attraverso le sue poesie trasformate in canzoni nella performance “Tu Voz” (18.30). Infine Musica, Poesia e Arte con la performance “In vino veritart – Appunti amorosi di un’umanità in bottiglia” con il pittore, musicista e scrittore Roberto Sironi e la poetessa Mariagrazia Pia. (19.00).
In chiusura di serata, spiccherà per importanza l’iniziativa “Poesia urgente per Giulio Regeni” (20.00), fortemente voluta dal Festival, con i componimenti, raccolti negli ultimi tre anni, di un centinaio di poeti che hanno accettato la sfida di scrivere versi dedicati al ricercatore italiano scomparso in Egitto proprio nei giorni in cui il Festival di Poesia prendeva vita, nel 2016.
Passando alla giornata di domenica 12 maggio, si scoprirà anch’essa declinata in un susseguirsi – dalle 11.00 a sera – di incontri ed eventi di grande spessore ma nello stesso tempo estremamente godibili a partire proprio dalla prima iniziativa intitolata Nello spazio poetico fra il corpo e la parola (dalla Musica alla Musicoterapia). Un approfondimento sull’arte musicale che, attraverso le carezze e le impronte che è in grado di lasciare sulla pelle fisica e psichica, si fa un varco e apre in noi un uno spazio risonante trasformandosi in cura. Ne parlerà Liliana Vassallo, violinista, musicoterapeuta, dottore in tecniche di riabilitazione psichiatrica presso Asl Novara.
In contemporanea, nella sala “Agorà”, ll tuo corpo canta – Stage con Nêga Lucas, un laboratorio per apprendere le tecniche di interpretazione vocale utilizzate per la connessione corporea. Per chi ama il canto e desidera connettersi con le emozioni attraverso la voce e il corpo.
Nel pomeriggio di domenica – assolutamente tutto da assaporare – saranno ancora protagoniste musica e poesia, indissolubilmente legate in un connubio fertile di energie creative. Alle 14.00 nel recital “Io sono lucente anima antica”, con la cantautrice Simona Salis e la poetessa Sara Pennacchio che faranno risuonare le splendide parole di Mariangela Gualtieri e di Grazia Deledda; alle 15.00 con il consigliatissimo teatro-canzone di Elisa Lolli e Marco Sforza che si esibiranno nella performance “La pianura è un foglio bianco” spaziando tra racconti, storie, aneddoti di scrittori straordinari come D’Arzo, Celati, Tondelli, Zavattini, Pederiali, Malerba, Guareschi… Visto che la rivoluzione futurista compie 101 anni, non potrà mancare “Dieci domande a Majakovskji”, l’imperdibile spettacolo futurista (appunto) con Paolo Agrati (voce recitante) e Franco Finocchiaro (contrabbasso) (16.30).
Dopo una parentesi importante di riflessione sulle Riviste di Poesia come “Specie in via d’estinzione”, con i rappresentanti delle maggiori pubblicazioni: Capoverso, Il Segnale, El Ghibli e la nuovissima Tam Tam Bum Bum, si ricomincia con un’altra performance di musica e poesia a cui si aggiunge anche il teatro. Alle 17.00, infatti, le dinamiche creative, espressive, ritmico e musicali della parola poetica si intrecceranno con le improvvisazioni sonore dei musicisti Titti dell’Orco ai flauti, Vincenzo Mazzone alle percussioni e Anita Piscazzi al theremin.
A seguire tre momenti prettamente musicali alle 17.30 con il concerto, sempre graditissimo dai fan del Festival, dei Missi Trio “Fai tutto come se fosse un gioco, non fare niente per gioco”, alle 18.00 con Cesar Rivero, bravissimo cantautore latinoamericano accompagnato dal flauto traverso di Enzo Santoro.
Alle 19.30 le più intense canzoni di Violeta Parra in uno spettacolo concerto – Difesa di Violeta Parra – con Claudia Crabuzza (canto e guitalele) e Francesca Ventriglia (teatro danza).
Prima della chiusura, una doppia presentazione. Alle 18.30 un omaggio dedicato alla vincitrice uruguayana del Premio Cervantes 2018, Ida Vitale e alle 19.00 il racconto di una vita “esagerata”: quella della poetessa rom Gina Ranjicic (1831-1891), testimone di una letteratura fino ad allora tramandata solo per via orale e trasferita grazie a lei sulla pagina scritta – con Djiana Pavolovic e Paolo Cagna Ninchi.
Dalle 20.15 in poi, andranno in scena i due eventi di chiusura del ricchissimo Festival Internazionale di Poesia di Milano 2019. Apparentemente diversi, sono animati da uno stesso spirito e un medesimo sentire politico e sociale.
Si partirà con la presentazione della seconda edizione del volume “La prima volta con Fabrizio De Andrè”. Le storie che raccontano la propria, personale “iniziazione” a Fabrizio De André (come-dove-quando-con chi è successo), da 305 sono diventate 515. Questo interesse sempre vivo testimonia il fatto che Fabrizio De André è ancora tanto amato e presente nel nostro immaginario collettivo: di fatto si conferma essere sempre più il ‘filo rosso’ che unisce vite e generazioni. Con i curatori Daniela Bonanni e Gipo Anfosso e la chitarra e la voce di Matteo Callegari.
A seguire, “A proposito di Pino – A 50 anni da piazza Fontana e dall’omicidio di Pino Pinelli”. Con Claudia, Silvia Pinelli e molti di coloro che sono stati testimoni di quei momenti o che nel tempo non hanno mai smesso di tenere viva la memoria.
Seguirà “Cantata per Pino”, invito rivolto a poeti e artisti che faranno rivivere la colonna sonora di un’epoca violenta e tragica in cui il canto era però in grado di unire persone e idee attorno al mondo condiviso della musica.
E dopo tanta poesia condivisa i riflettori sul festival si spegneranno. In attesa della V edizione, targata 2020.
Il programma completo del Festival Internazionale di Poesia di Milano con orari e sedi è scaricabile all’indirizzo: www.festivalmilanoletteratura.it
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