Appunti di poesia: Mariangela Gualtieri
Nella terra desolata
il mio cuore spaventato fa quella corsa
di cuore nel panico e non mi cresce
un segmento silenzioso che lo frena.
Nella terra desolata
non dormo in pace e piloto il mio
sonno con le gocce.
Terra desolata mi gronda
e s’incolla allo scarpone
con suo latte desolato e pane desolato
e desolato cielo di sopra.
Nella terra desolata
io non ho parole
per entrare nella tua ferita
come fosse la mia.
Nella notte mi sveglio in terra desolata
con lo spintone nel petto e quel silenzio
è ingombro di silenzio notturno con
spaventazione.
Martoriato da un tempo lungo
di stare al mondo, cannibalesco tempo
che m’ingoia le forze, io constato come
si possa in terra desolata
traversare una vita senza capire niente.
In terra desolata
c’è un orologio che batte tutti i minuti
e fa lo sprone sempre lo sprone
a quella corsa micidiale.
E desolato esserci nella burrasca del cuore
con le maree come fossero fuori del sangue
che si crede un sangue separato dai
sangui e dalle linfe, in terra desolata.
E desolato vuoto
utero desolato con un bambino
troppo insaponato
nel suo cavo di forma appena nata.
In terra desolata c’è
desolato partire in comitiva per la
violazione dello spazio
del mondo e spiccare da terra
il quadrifoglio.
In terra desolata c’è un tu devi con questo devi
pesante e devi con sforzo di uno
che sempre deve e deve e poi deve
con i martelli del ragionamento
che picchiettano fino al sangue.
Nelle pastoie del mondo desolata
greppia a cui stare legati come
poveri buoi da stramazzo.
In desolata terra non sfiori le cose
invisibili non credi le cose
impossibili non ti butti di slancio
spaccato con le tue tutte vite
non canti mai nella desolata
nessuno fa un canto gratis
come di animale dentro l’amore
terrestre.
Nessun partorire è una festa
nessun cibo ha un grazie
nessuna casa ha i suoi spiriti
nessuna tavola nessuna sedia
nessuna tazza ti mostra la chiave
per passare di là.
E nessun tempo ti lascia uscire
dal tempo. Nessuna notte
di un altro è indagata come fosse
tua notte tempestata uguale.
Nessun animale è parlante
nessuna pietra magica, nessun
acciarino con apparizioni nessun
albero con piccola porta per andare
di là e di sotto nel sotto del bosco
nessun bosco nella desolata
nessun bosco ha il proprio spavento.
E le parole più belle hanno
tremendo odore di guscio marcio.
Ne la desolata terra si venera merce
preziosa con rito mercantile solenne
con logica finanziaria
e azione feroce su tutto il visibile
con accanimento.
Nella desolata terra
tutti hanno la vecchia colpa
di non saper essere nessuno.