Estratto da “Quantità di perdono” di Giuseppe Martella | L’Altrove
Divisa in due sezioni complementari, Quantità di perdono ci accompagna attraverso i pensieri e le riflessioni dell’autore. La prima sezione, Un inizio, presenta poesie brevi e incisive, frammenti che catturano l’essenza fugace della vita. La seconda sezione, Stanza d’attesa, offre componimenti più distesi e narrativi, in una sorta di congedo meditativo.
Questa raccolta va oltre la poesia tradizionale: è un viaggio emozionante che tocca le corde più profonde del nostro essere, offrendo una visione intima e commovente delle dinamiche umane.
Questa volta sconosciuta
al torace cresce nel primo
cielo, con attenzione.
Ogni forte gioia,
il cielo raccolto in tagli
indistinguibili. Questa è la chiave,
il passo dentro la roccia.
Cercano i mesi nell’androne,
a bassa voce, compiono così il destino
di quest’ultimo pomeriggio. La sabbia del tempo
batte sulle tempie, il pensiero è un ricordo.
Siamo nati in una pausa
dell’infanzia, nella dolcezza
della prima volta. Angeli custoditi
nella disciplina, angeli in una ferita.
Tutto sembra intimo nei ritorni,
in questo ascolto fedele alla prigionia, tutto
è intimo. Ma dove incontrarti ora, dove
incontrarti? Pietra sul polso, pane spezzato
sillaba dopo sillaba, seme di luce nel frutto più duro.
E che nome dare a questo incendio? Le pareti
della stanza tremano nel bicchiere, non c’è altro
che spazio. È troppo tardi per la prima volta.
Caro taglio, incidimi.
Questa è la tua stanza d’attesa,
è una faccenda di passaggio, non somiglia.
Non c’è altro che spazio, opera astratta della
coscienza. Accanto al letto, un bicchiere d’acqua.
L’AUTORE
Giuseppe Martella (Vasto, 1978) da 15 anni vive a Roma e lavora come redattore esterno per la Compagnia Editoriale Aliberti, e come content writer. Nel 2012 ha pubblicato la raccolta “Canto”, con una nota di Giulio Ferroni, e la plaquette “Ecce homo”, dedicata Giuseppe Piccoli. Entrambe sono uscite per le edizioni digitali Errant Editions. Nel 2014 esce “Nel centro della regola”, per Giuliano Ladolfi Editore, di cui hanno scritto su “Poetarum silva” e “Il ramo d’oro”. Ha collaborato con articoli per “Il primo amore”, dove pure sono state pubblicate diverse poesie.