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Recensione: “Un tempo minimo” di Selene Pascasi | L’Altrove

La raccolta di poesie Un tempo minimo di Selene Pascasi si presenta come un’opera di profonda introspezione, in cui l’autrice esplora le complessità dell’esistenza umana attraverso una serie di versi che oscillano tra desiderio, malinconia e la ricerca di felicità.
La prefazione, firmata da Stefania Pezzopane, sottolinea l’abilità di Pascasi nel catturare l’essenza di momenti fugaci, rendendo tangibili le emozioni umane attraverso una scrittura raffinata e ordinata: “con questa silloge, la sua poetica sembra navigare in un mare aperto. Ne coglie la tempesta, la calma piatta, ogni movimento trova spazio nelle sue parole. C’è tanto amore, tanto desiderio di felicità, a volte malinconia. Sono quaranta brevi poesie, da leggere tutte d’un fiato.”

La silloge è composta da quaranta brevi poesie, ognuna delle quali si distingue per l’uso sapiente delle parole e per la capacità di evocare immagini vivide e sentimenti intensi. Temi ricorrenti includono l’amore, la memoria, la spiritualità e la fragilità della vita, tutti affrontati con una sensibilità che invita il lettore a riflettere sulla propria esistenza.

In A misura di cuore, Pascasi esplora la distanza emotiva tra gli amanti, scrivendo: “Il tuo volto è così lontano / e le mie braccia così mortali”. Qui, l’autrice esprime il desiderio di connessione, ma anche la consapevolezza della propria mortalità, creando un contrasto tra l’aspirazione all’amore e la realtà della separazione. La metafora del “ciglio del mai” suggerisce un attimo di eternità che sfugge, accentuando la fragilità dell’esperienza umana.

Nella poesia Accadrà l’amore si concentra sulla speranza e la resilienza, nonostante le avversità. L’autrice scrive: “L’orrore cieco / urla al sangue / ma accadrà l’amore / a schiudere ali dai lividi”. Qui, l’amore emerge come una forza redentrice, capace di trasformare il dolore in bellezza e di dare vita a nuove possibilità, simboleggiato dalle “ali” che si schiudono.

In Indelebile, l’autrice riflette sulla permanenza dei momenti significativi, affermando: “Ogni istante / ha miliardi di anni / figli unici del nulla”. Questa contemplazione del tempo mette in evidenza come ogni attimo possa avere un significato profondo e duraturo, anche se effimero. La poeta invita il lettore a considerare la propria vita come un insieme di esperienze uniche e preziose.

La spiritualità è un altro tema centrale, come si evince in Dal nulla a Dio, dove l’autrice scrive: “Tutto è palpito. / – ingoio la fine”. Qui, la connessione tra il divino e l’umano è esplorata attraverso l’idea che ogni esperienza, anche la più dolorosa, possa condurre a una maggiore comprensione e accettazione della vita.

In Sparire, Selene Pascasi affronta il tema dell’identità e della vulnerabilità, esprimendo il desiderio di “allentare le difese” e “cucire parole dedicate”. Questo verso suggerisce un processo di apertura verso gli altri e verso se stessi, un invito a riconoscere e accettare le proprie fragilità.

La raccolta si chiude con la poesia che dà il titolo al libro, Un tempo minimo, in cui l’autrice riflette sulla natura transitoria dell’amore e delle esperienze umane. “Sarà un tempo minimo / sfuggito all’universo / a dichiarare carità”, scrive, suggerendo che anche i momenti brevi possono avere un significato profondo e duraturo.

Un tempo minimo non è solo una raccolta di poesie, ma un viaggio attraverso le sfumature dell’animo umano. Selene Pascasi, con la sua scrittura lirica e incisiva, invita il lettore a confrontarsi con le proprie esperienze di vita, a cogliere la bellezza nei momenti effimeri e a riflettere sul significato dell’amore e della perdita. La sua opera promette di lasciare un’impronta duratura nel cuore di chi legge, rendendo la poesia un mezzo potente per esplorare l’esperienza umana.

In lettura due poesie:

ANDARE

Andare non è perdersi
è solo chiudere gli occhi
nascondersi nel tempo
chiedere voce alla luna
restare muti fra i battiti.
Il ponte non divide.
Ti trovo ancora, giuro
e ancora ti respiro
come quando eravamo
ombra e luce silenti
dietro la curva del noi.
Paziente mi attendi.

UN TEMPO MINIMO

Sarà un tempo minimo
sfuggito all’universo
a dichiarare carità.
-mi credi?
Estranei di pelle
sapevamo amarci
come lettere inattese.
-ricordi?
Non rendermi ciò
che conservi di me.
Cedilo al respiro.

L’AUTRICE

Selene Pascasi, avvocato per un ventennio e ora funzionario giuridico tributario, è giornalista, firma de Il Sole 24 Ore, critico musicale, commissario del Premio Lunezia e del Lunezia per Sanremo, paroliere. Coautrice della monografia La persona oggetto di reato (Giappichelli, 2011) e di uno studio criminologico per l’Accademia Americana di Scienze Forensi (Atlanta, 2012), pubblica le sillogi poetiche Con tre quarti di cuore (Galassia Arte, 2013), Come piuma sulla neve (Ursini, 2018), Senza me (Eretica, 2021), A un ricordo da te (Scrivere Poesia, 2022), Un tempo minimo (Eretica, 2024), gli aforismari In attesa di me (Rapsodia, 2015) e Amare non è un verbo (Scrivere Poesia, 2023), il romanzo Attese verticali (Libero Marzetto, 2021) e Dimmi che esisto (prima edizione La Gru 2018, seconda edizione Chiocciola 2024). Il romanzo Dimmi che esisto, ospitato su Radio 1 Rai come lettura simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, è premiato da Sgarbi come vincitore del Kalos, ritenuto tra i 200 libri più belli della narrativa, ripreso nel Docufilm Musicanti (regia Alessandrini, prod. Euphonie), recensito da Satisfiction e Confidenze e consigliato da Donna Moderna, Tu Style, DiPiù. Definito «Lettura di una potenza straordinaria» (Ebook Italia), «Una sorta di MeToo letterario» (The post) si rivolge alle donne per aiutarle a riconoscere i rapporti malati e liberarsene. Partecipa ai progetti solidali Negli occhi bambini, Cinque Natali e Mai più (Scrivere Poesia per Save the Children) e Cuori a Kabul (Graphe.it per Emergency). Sul podio di molti Premi, ne vince 14: Polverini (2024, 2022), La vita e il cuore, Versi di Passaggio, Alessio, Kalos, Artisti per Peppino Impastato, Romano, Per troppa vita, Zirè d’oro (2022, 2018), Ciò che Caino non sa, Merini. Riceve la Targa Perillo e il Premio della critica Overdose di cultura. Per la carriera, i Premi, l’impegno culturale e il plauso della critica, riceve l’accredito di Wikipoesia e viene inserita, per enciclopedicità, nel Parnaso dei Poeti contemporanei.

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