Estratto da “Grandina disgrazia e noi restiamo ciechi” di Carla Forza | L’Altrove
Non più
Come un infermo
avverto il malincuore
farsi strada
quando l’esterno diventa
una lacca
Immobile gesso di statua
scalfisco il ventricolo
nel calco
Divago nel nero murata.
È tempo
Soffermarsi all’ora del crepuscolo
sulle impunture del sereno
che si oscura
e calibrare l’ansietà dell’essere
sulla curvatura disadorna
del reale
mentre il greto senile del torrente
attende l’inverno
offeso da una tiepida cancrena
di calore
È tempo di riflettersi nel molesto
incombere del vero
come un Narciso vanesio
sorpreso allo specchio
da un estraneo
Insorgere nell’interiore
Il segno si adombra
nello squarcio della tela
travalicante il mero apparire
Si libra nell’atmosfera
urtando negli steccati
dell’interiore che insorge
reclamando espressione
Allora mi protendo in ascolto
verso il clangore appena percepibile
Cortei di me molteplici
dissentono pubblicamente
in una acerba cantilena
di note controverse
Avventati si fanno intenti
a rompere i vetri
All’oltre sono dediti.
Sull’argine mi ritrovo
Con accuratezza ritocco
le forme del contendere.
Le adombro con la flemma
che copre di cenere
le giunture indurite dall’uso.
Impetuoso il corso sotterraneo
prima del dirupo
s’insabbia sotto la mole
dei cedimenti impietriti.
Ora coltivo sugli argini
la pratica della pazienza:
rapprende in terreni
asciutti ed erti per i frutti.
Rotola il pensiero
Comparti di isteria nel ventre
rumori di serpe sul terreno
Asfittico lo sconcerto dei miei piedi
sulle foglie che crepitano
il loro ultimo verso
L’io si scioglie deturpato
dall’amplesso col non-senso
Piace questo succedere alle cose
inerte resto d’inverno.
L’AUTRICE
Carla Forza è nata in Toscana nel 1964, dopo la maturità classica si è laureata in Filosofia della Storia all’università di Pisa. Attualmente vive in Lombardia e lavora, come docente di Materie letterarie, in un Istituto tecnico. Figura tra gli autori delle Antologie dei Premi Rebèlde, Voci dai Murazzi, Le Occasioni e dell’agenda poetica Ensemble 2024. Suoi testi inediti sono comparsi su blog e riviste online (L’Altrove – Appunti di poesia, La rosa in più, Margutte e Argo). Grandina disgrazia e noi restiamo ciechi è la sua silloge d’esordio (4 Punte Ed. 2024) presentata a Roma alla Fiera Più libri più liberi.