Estratti ed Inediti

Estratto da “Piccola stregheria” di Giovanna Cinieri | L’Altrove

Questo tempo di correre
a notte chiara di neve
l’ho fatto,
e stare qui dentro marzo
neutrale agli elementi, all’orario che conta
meglio i minuti rimanenti e gli sputi
che la tua faccia a bassa frequenza
mi schiva,
fa del respiro un fischio che porta i cani
dritti a casa: eccoli
abbandonati tutti, nonostante
padrona rimanga dall’alto
una luce.


in me accetti di morire:
ti serve essere due
dove c’è tutto e polvere
e un pezzetto di Dio ti riguarda,
così dritto
che è un proiettile.
e poi hai la fine ad occhi aperti, tu
disperato di grazia,
perché insieme dura
la vita.


Amore che mi hai dato il coltello
il pane col burro di fumo e piangevi
è in fiamme il comodino
mi hai detto di notte, seduto
tremando la sedia
del più bel velluto
non hai scritto la voce
risalita in gola col bastone
amore che mi hai fatto
nero
l’occhio celeste
hai messo la voglia
caduta
aspettandomi fuori da scuola
nell’auto storpia
la lama spalma, hai promesso
non taglia
ho cose nel sangue anche ora
a Luna Park spento
hai girato la Ruota
hai fatto il fantasma e gli specchi, la bara
conoscevi il mio nome
hai strappato il vestito viola che avevo
mancandomi molto
alla comunione con Dio
sporcato il tavolo sceso in cantina
parlato ai nemici di me
lavata in giardino
amore che mi hai dato resurrezioni
di marmo
la carne è del sangue, solo suo
hai mangiato dal seno
pregandomi
non dirlo a nessuno
che ero io che ti entravo di nascosto.


Ti piace guardare la notte che ho negli occhi
dove ti inginocchi, ai miei piedi sporchi parli
anche a me piace cercare le ossa degli avi tra i
tuoi denti.

fare molecole dai capelli
oppure niente
coperta dai fantasmi del futuro.

e così i miei discendenti stanno dritti,
negli spazi rotti di linguaggi
nei secoli gli attimi incontabili.


smettere è un continuo
ti dico che mi serve.
mi dai teoriche
dimensioni subatomiche
dici a me che vuoi prendere
dici a me che vuoi molecole

se cadessero fuochi e fosse
irreversibile
procedere in disfatta
su questa terra classica
a conferma delle leggi
già da anni inaccettabili
mangeremmo l’armamento
con i nuclei nella bocca.

L’AUTRICE

Giovanna Cinieri, poeta e scrittrice, è nata a Taranto e ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna. È stata semifinalista al Premio Calvino racconti nel 2021 e nel 2022 e ha vinto il premio della critica sezione racconti al Premio Inedito Colline di Torino.

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