Inediti di Michela Zanarella | L’Altrove
Fidarsi del sentiero del bosco
della terra umida che vede infittire l’autunno
tra i castagni.
Novembre inizia col silenzio dei morti nel ricordo dei vivi.
Sarebbe da raccontare lo sguardo del tempo
mentre ascolta passi tra i sassi e il fogliame.
L’azzurro si affianca al mio respiro
mentre scorgo il sole farsi fascio di luce
tra gli alberi.
Pace diffusa,
l’eternità spinge le caviglie
a scendere e salire la montagna
il cielo è più vicino
di quanto possa sembrare un’assenza
o una scia in lontananza.
Nel silenzio della montagna
s’impara la voce muta dei sentieri
fino a credere nei cambi d’umore della natura.
Esiste uno stupore imprevisto
quando il sole domina l’autunno
e la luce si specchia sulle rocce.
Capita di rado
che il rossore tra le foglie
assomigli a un’estate prolungata.
Vengono dal bosco echi di ruggine,
odore di muschio dei presepi.
Un sogno innocente
elevare la parola alle stelle
allungare il tempo
nel rosso di un tramonto
mentre l’anima torna
a fissare distanze.
Era ieri l’aria fedele della montagna
la conquista con lo sguardo di una cima
ora è la stessa stanza
ad assomigliare a un sentiero.
Da una luna che illumina
ascolto la sera tacere
insieme a rugiade nel bosco.
L’AUTRICE
Michela Zanarella è nata a Cittadella (PD). Dal 2007 vive e lavora a Roma. Ha pubblicato venti libri. Giornalista pubblicista, si occupa di relazioni internazionali. Presidente della Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo, presidente dell’Associazione “Le Ragunanze”. Collabora con diverse testate e redazioni. Le sue poesie sono state tradotte in oltre dieci lingue. È tra gli otto co-autori del romanzo di Federico Moccia “La ragazza di Roma Nord” edito da SEM. “Quell’odore di resina” è il suo primo romanzo e “Villa Doria Pamphilj il parco più grande di Roma” è il suo primo saggio.
Foto di Ania Struska.