Non era previsto che sopravvivessimo

Non era previsto che sopravivessimo: Su Hui | L’Altrove

Su Hui (IV secolo d.C.) fu una poeta cinese vissuta nel periodo centrale dei Sedici Regni durante le Sei Dinastie (222–589).
È famosa soprattutto per aver composto complesse poesie palindrome (Huiwen 回文), avendo innovato in questo modo il genere e produtto l’esempio più complesso fino ad oggi.

Su Hui visse nel regno del Qin, situato nella Cina settentrionale, tra il 351 e il 394 e faceva parte di una famiglia alfabetizzata, in quello che è ora Contea di Fufeng, in Provincia dello Shaanxi. Era la terza figlia di Su Daozhi. La poeta si sposò a sedici anni (quindici, secondo i calcoli occidentali), e andò a vivere con suo marito, Dou Tao, in quello che è ora Distretto di Qinzhou, Tianshui, dove era governatore.

Su Hui era nota anche ai tempi per la sua poesia insolita. Le fonti dei tempi di cui siamo a conoscenza descrivono l’opera come intrecciata a spoletta su un broccato. La poesia si leggeva in maniera circolare, ed era composta da 112 o, secondo altre fonti 840 caratteri.

La storia narrata con la poesia inizia dal Periodo Tang e divulgare i fatti successivi, eccone un esempio:

Dou Tao di Qinzhou fu esiliato nel deserto,
lontano da sua moglie Lady Su.
Al momento della partenza da Su, Dou giurò che non avrebbe sposato un’altra persona.
Tuttavia, non appena arrivò nella regione desertica, si risposò. Lady Su compose un poema circolare, lo intrecciò in un pezzo di broccato e glielo mandò.

Un’altra fonte, nominando la poesia come Xuanji Tu (Immagine della sfera rotante), afferma che si trattava di un poema palindroma comprensibile solo a Dou (il che spiegherebbe perché nessuna delle fonti Tang lo ristampò) e che quando lo lesse lasciò la moglie del deserto e tornò da Su Hui.

Il testo della poesia fu diffuso continuamente nella Cina medievale e non fu mai perso, ma durante il Dinastia Song divenne raro. La versione a 112 caratteri è quella di cui parlano le prime fonti. I primi estratti della versione a 840 caratteri risalgono a un testo del X secolo di Li Fang. Diverse copie del XIII secolo furono attribuite a donne famose della dinastia Song, ma falsamente. Durante la Dinastia Ming il poema divenne abbastanza popolare e gli studiosi scoprirono 7.940 modi per leggerlo. Venne anche menzionato nella storia Fiori nello specchio. Il poema ha la forma di una griglia di ventinove per ventinove caratteri e può essere letto in avanti o indietro, in orizzontale, in verticale o in diagonale, nonché all’interno delle sue griglie con codice colore.

Durante il Dinastia Qing il carattere 心 (cuore) fu aggiunto al centro della poesia, in modo che ora l’opera sia composta da 841 caratteri.
Esistono altre poesie attribuite a Su Hui, ma sembrano risalire al periodo Ming.

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