Estratti ed Inediti

Inediti di Giulia Catricalà | L’Altrove

Dire un padre come dire parole
dire la solitudine di una foto sul comò
il falò nervoso del tempo…
No!
Se mi manchi- allora-
ti elenco in un aneddoto:
così come dire
Ricordi quel giorno in spiaggia?
la fissità del frinire
la tua voce in un drone
lo sfrigolio della schiuma
dopo il tuffo – e poi giù a ruzzolare
sul fondale.
Ricordi
Io che saluto i passanti
e tu che ricambi con un gesto,
Sempre tu, dall’androne dell’universo.


Al posto delle ali
una gerla di vimini
dove raccogli funghi,
forme millenarie da decifrare
come il sorriso di tua madre,
e la sua giovane felicità di cent’anni,
cento aghi tra le labbra
per dirti “non ti preoccupare”.


Cerco un padre per chiudere il cerchio,
un aldilà che maceri nella memoria
che il primo tuo bacio è appeso tutto
a una lucciola nell’oscurità.
Scavo sotto la radice,
c’è sfolgorio di terra argillosa
cerco il tuo indice che mi indichi un volto
nel vuoto come una posa.

L’AUTRICE

Giulia Catricalà, classe 1990. Si laurea alla facoltà di Lettere e Filologia della Sapienza e prosegue gli studi presso la scuola di giornalismo della Luiss Guido Carli, per approdare nella redazione culturale dell’Adnkronos.
In seguito collabora con l’inserto Salute del Foglio e il magazine Civic. Attualmente scrive per quotidiani e riviste trattando prevalentemente temi sanitari.
In parallelo, da sempre si dedica alla recensione di libri e testi poetici.
Gestisce la pagina Instagram Elettropoesia, dove promuove la diffusione della poesia contemporanea. I suoi versi sono stati pubblicati su Repubblica, nonché su numerose riviste italiane di poesia contemporanea. Una sua poesia è stata premiata nel 2018 presso il premio nazionale Patrizio Graziani È autrice del libro “La rosa sbagliata” edito da Fallone Editore.

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