Estratto da “Aporia di stelle” di Clara Danubio | L’Altrove
Abitudini
Il mio orologio non conosce
il padrone di questa scintilla bagnata,
mentre la parola obbedisce – incantata –
serpente incatenato tra le mani madreperla.
Ora riesco solo a vedere la bocca di una cascata,
antiche abitudini. Rompere il travestimento
– il pavimento – che le tue dita da pianista
disegnarono in principio.
Primi amori
Costellazioni sventrate
agli occhi di una trepida luna, decidi
tu se chiamarla sventura o disincanto.
Le scottature di un cielo sempreverde tengono
il gioco, scoprendo le carte. E tu come un dardo
scoccato nella foresta da Amore, a cuore bendato
fuggi o insegui, leggi il destino tutto d’un fiato.
L’arte del rincorrersi fa scacco matto al respiro
– non incontrarsi, saziarsi di sguardi –
prima che un bacio sancisca un inizio
o una nuova fine.
Incontro
Ci sono cose
che un cuore aperto avverte a pelle,
quando dagli stipiti delle costole si mettono a nudo
i desideri più reconditi dei battiti di luce.
Filtra un alito di tempo dai battenti di una memoria futura,
quanto basta per accendersi o accecarsi per sempre.
Così ti guardo arrivare:
ebbra di nausea come in ogni preludio a incontrarsi.
Anima
Sono donna, sono uomo,
sono albero che penetra il terreno
di radici, lambisce il cielo
con le punte delle dita.
Sono mare e sono aria, sono fuoco
che divora ciò che resta e ciò che va.
Questa forma adesso intatta
è la perfetta veste che mi è stata conferita,
cucita su misura per un’anima che è
– in quanto tale –
ogni cosa e niente al tempo stesso,
atomi alla deriva,
cristallizzazione transitoria
di polvere di cielo.
Aporia di stelle
Turbolenze assenze distanze incommensurabili
separano i nostri occhi dai miliardi di miliardi
– stelle che ci destano in punta di piedi,
ci scrutano al di là di questo tempio.
Nell’oscurità che sovrasta l’uomo di domande
Dio risuona in un Notturno di Chopin.
Circumnaviga la Terra, l’Universo
palpita nell’infinito grembo.
È aporia di stelle l’ostinata brama di sapere
per placare il fremito di un insito miracolo.
Pulsa
l’Universo
in una musica divina.
Basti questo: siamo salvi
ancora prima dell’inizio o della fine.
L’AUTRICE
Nata a Torino, Clara Danubio si laurea in Lingue Straniere con una tesi in traduzione poetica su Ingeborg Bachmann. Nel 2020 vince il Concorso di Poesia “Psyche en versos”, rientrando nell’opera collettiva Relatos y Poemas para Tiempos inciertos (Editorial Universidad de Sevilla, 2022). Sue poesie sono apparse sulle riviste online “Poesia del Nostro Tempo”, “Intermezzo”, “Radura Poetica”, “Aratea”, “Nuova Euterpe” e sul blog di TAUT Editori “Doppia Esposizione”. Nel 2022 pubblica, nell’ambito del progetto “Archivio Immaginazione”, la raccolta a più mani Contactless. Racconti empatici a prova di distanza (Independent Publishing). Nello stesso anno interpreta “Alla musica” di Rainer Maria Rilke, per l’Atlante sonoro della poesia mondiale. È vincitrice del concorso “La bottega della poesia” de La Repubblica Torino 2023 e della seconda edizione del Premio Poetica indetto da Scrivere Poesia Edizioni, con cui pubblica la sua prima silloge, Aporia di stelle (2024).