Estratto da “Uomo libero” di Raffaele Gatta | L’Altrove
La potenza della poesia sta, anzitutto, nella sua essenza di delicato punto di innesto tra concettualità e arte. Come ricordava Hegel nelle sue Lezioni sull’estetica, la poesia è il punto più alto dell’arte, giacché è il momento in cui la sensibilizzazione dell’ideale già trapassa nella sfera della potenza pura del concetto, pur mantenendo ancora un suo nesso con l’elemento artistico.
Ed è, appunto, in questa natura mediana tra arte e filosofia che riposa la potenza dell’elemento artistico.
Ed è secondo questa chiave ermeneutica che suggerisco di leggere le poesie di Raffaele Gatta, che il lettore stringe tra le mani. È una poesia impegnata e gravida di pathos redentivo quella di Gatta. A tratti, ricorda la poesia civile patriottica della tradizione italiana. Emblematico è il titolo della raccolta: Uomo libero. Titolo che già di per sé è un programma di emancipazione, un urlo lanciato contro la suadente e levigata schiavitù propria del nuovo totalitarismo glamour dei mercati e del capitale liquido-finanziario.
Dallaa prefazione di Diego Fusaro
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Uomo libero
Negli angoli bui
trovo la tua coscienza
nel peccato
Uomo libero che sorridi
nella statica memoria
della tua Nazione
Deve essere un sogno questa vita
se affoga nel disprezzo
nel dolore
nella politica dei Palazzi
Questo male che ti rende
incosciente e infine sorridente
Uomo libero tu vivi
e lasci il male sorridere
ai fiori, alla luce Bianca
tu vivi… e il mondo muore!
Mescolarsi
Ti sei mescolato al destino
aprendoti a questa mobile società
che non ti vuole ma ti appartiene
Come siamo arrivati a tutto questo?
Questa tecnocrazia
che ha cancellato il vero istinto
Non puoi capirlo se non ripensi
a quando tutto questo non c’era
e si poteva solo parlare in faccia
amare in faccia, odiare in faccia
quando i nostri rapporti erano
tu ed io, io e te e gli odori delle cose
Ti sei mescolato al destino
cancellando i tuoi nonni
i tuoi antichi paesi
le stradine di pietra e polvere
Per questo io ti odio
e provo dolore per te
che sei me
per te che non sei me
ma altro.
Sotto la luce solare
Non siamo consapevoli di niente
Rinchiusi qui o fuori sotto la luce solare
Scavalchiamo staccionate e corriamo
su spiagge deserte credendo nel presente.
Terra di eroi, di Vis
e candida femminilità
lineamenti forti
anime nella grazia
Riecheggia tutto questo
sulle nostre piazze, nei paesi adusti
degli appennini, da nord a sud
storia pastorale di sacro
Il tuo mutamento è tradimento
alla volta di un capitale ignoto
ma riprenderemo la marcia
spazzando via le macerie.
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A est di Nulla
Siamo tornati al mondo,
appesantiti da un mucchio
di inutili chiacchiere.
I ruffiani, gli inetti
sono andati al Potere,
nessun merito, nessuna fatica
per ottenere ciò che hanno,
ma ce la fanno, riescono
coadiuvati dagli indifferenti gramsciani
che sono divenuti normalità
(anche io sono un inutile indifferente
al mondo, alla vita, agli uomini)
Siamo tornati stanchi
dal troppo freddo
dalle troppe luci
“non lucciole”
qui a Berlino est
dove i padri e le madri
pur giocano ancora con i figli
sotto il vento gelido
lungo le strade
nella piazza di Salomon
tra le giostre di Hellersdorf
come quando si era bambini
e si andava alla fiera in una Italia
d’amore e fede.
Ma ora è tutto diverso,
questo mondo corrotto
disevangelizzato
volgarizzato nei gusti sessuali
nell’etica politica
e io non sento più pace
dentro di me
e queste feste non sono più
gioia nella Divinità
ma puro mercantilismo privo
anche di quel pur pagano vitalismo di paese
che nelle dialettali passioni
ritrovava una propria radice agreste,
un suo attaccamento all’esistenza
in forma simbolica, astratta.
Tutto è misero appagamento dei più
bassi istinti. Il vuoto è questo pieno.
E io mi rassegno da mediocre indifferente.
L’AUTORE
Raffaele Gatta è nato a Frosinone nel 1980.
Ha conseguito una Laurea in studi accademici (Arti Visive) presso l’Accademia di Belle Arti (Firenze) e in seguito si è laureato in Lettere Moderne. Negli ultimi anni ha vissuto in Germania tra Monaco di Baviera e Berlino, dove ha tradotto poeti tedeschi per alcune riviste letterarie e scritto recensioni d’arte. Ha esposto, come artista, in alcune gallerie d’arte, come a New York nel 2008 (Agora Gallery) e ha pubblicato tre libri: Un religioso silenzio (poesia) edizioni Andromeda Roma 2011, L’odore del caffè amaro (narrativa) Robin edizioni 2013 e Uomo Libero (poesia) Nulla Die edizioni 2023. Ha ottenuto alcuni riconoscimenti in ambito poetico in alcuni premi letterari, come ad esempio (Premio polis poiesis) e alcuni suoi testi sono stati tradotti in tedesco e si trovano in antologie di poesia.