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Appunti di poesia: Jean Sénac | L’Altrove
Al lettore
Se lavoro onestamente mi offro una poesia
che potete cogliere se l’amate
non è un’esca ma un passo verso voi stessi
e la mia mano curata nascosta nella vostra mano.
La cura che Si è messa nel passarmi rotta
scafo e marinai, posso testimoniare,
fui vivace e preciso, la trasparenza stessa,
ma l’Ordine da dove viene e chi può designarlo?
Sono un piacere di Dio le parole sulle origini,
la sequela dei nostri morti o delle coscienze-chiave,
il canto profondo delle folle, così concentrato?
Davanti allo spazio chiaro e alla presenza grigia
nulla risponde al grido svergognato
ecco dunque, o lettore, un cammino che indico,
ma sono il solo ad averlo immaginato?
Da Per una terra possibile, Oltre Edizioni.
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