Inediti di Carla Forza | L’Altrove
Invidia
Rigurgito tracheico
di giorni collosi.
Come una membrana
comprimono nella gabbia
il libero respiro anchilosato
sullo spiedo degli incastri.
Nel roccioso si stordiscono talora
gli azzurri malati di plumbago.
Loro fanno chiasso con l’intenso.
(Io non ci riesco).
Privilegiati si sporgono dal rosa
della pietra e guardano.
Autodisciplina
Dissociare i piani nell’urto del reale
modellare il fluire del pensiero,
adattarlo agli ingorghi,
tenerlo a freno.
Impiegare i mesi in affanni stirati,
per lo più impilando ai margini
gli effetti correlati, in uno sciatto
ripetersi dei gesti.
Così curarsi dell’odierno
che scalza la nostra resistenza,
deponendola al di là della porta,
come sterile lume di lanterna.
Raccoglimento
Allontanarsi dagli alberi
per discernere oltre la chioma
nel ritaglio che imbrunisce,
quand’anche la fronte corrugata
fosse attratta verso il prato,
nella collusione di stilemi e zolle.
Fili d’erba intrappolano i piedi
sofferti nell’arretramento
mentre il corpo raccolto in un pegno
si allerta ad ascoltare le membra.
All’interno si ferma il rumore dello scorrere
non appena il vuoto penetra
a distruggere i detriti.
Passione contorta non tradisce
il cielo.
Scontento, nel tempo
di vendemmia, a seccare le viscere.
L’AUTRICE
Carla Forza è nata in Toscana nel 1964, dopo la maturità classica si è laureata in Filosofia della Storia. Attualmente vive in Lombardia e lavora, come docente di Materie letterarie, in una scuola superiore. Un suo componimento è stato pubblicato nell’Antologia del Premio “Rebèlde” (Catartica Ed. 2023).