Estratto da “Dei sarò e degli ormai” di Marco Luppi | L’Altrove
LE DUE LUNE
Lasciare tutto fermo lì
Farlo traballare
Con l’unghia
Su una mano
E non pensarci più
Dammi un altro giorno
Musa del distributore
Anche se il vino non è buono
Ho voglia di ballare
La luna nella stanza
Crea un gran casino
Ed è tutto ancora fermo
Al centro
E in silenzio
Non ti devi preoccupare
Se non abbiamo più
Gli occhi splendenti
Di quando eravamo soli
Oggi io mangerò le tue idee
Sull’orlo della testa
Perché la brezza della città
Arriva fino a qui
E abbraccia ogni tentativo
DENTRO
Vorrei piangere con le tue lacrime
E guardar la tua immagine svanire
Per restar impressa
Come in un sogno
Vorrei piangere con le tue lacrime
E sentire il caldo corpo tuo
In un giorno come un altro
Addormentarsi accanto al mio
Vorrei piangere con le mie lacrime
E ascoltare il suono della voce tua
Che lieve sussurra come nel vento
In un abbraccio carezzevole
NASCONDIGLI
La mia migliore idea di noi
È l’inutilità di un pomeriggio
Speso sul divano
Chissà cosa nascondi
Sotto quella pelle
Chissà chi può trovarti
Sotto quella pelle
La mia migliore idea di noi
È l’inutilità della mia mano nella tua
Non ho più sonno
La mia migliore idea di noi
È l’inutilità delle mie pupille
Mi addormento
Chissà cosa nascondi
Sotto quella pelle
Chissà chi può parlarti
Sotto quella pelle
FINGERE
Lascia passare il tempo
Si mette tutto a posto
È tutto a posto
Se riesci a fingere
Ancora per un po’
Credo funzioni così
È un tratto particolare
Un soggetto in corsivo
Per farlo risaltare
Ce la puoi fare
Me ne sono accorto ieri
Ch’è quasi finita
Se riesci a fingere
Ancora per un po’
FINE
Faccio migliaia di sogni
Ma nessuno è quello giusto
L’AUTORE
Marco Luppi è nato a Manerbio (Bs) nel 1985 e attualmente vive a Brescia. Ha suonato il basso in alcuni gruppi e dal 2013 suona nei Teich.
Lavora e studia. Nel 2023 ha pubblicato la sua prima raccolta di “canzoni senza musica”, come le definisce, dal titolo Dei sarò e degli ormai, con la casa editrice Porto Seguro.