Inediti di Maria Bochicchio | L’Altrove
Tranquille solitudini
Ma se una sola tra le tue spine
cadendo i ramni
da ogni gravità ti scagionasse la fine
non pensare che
nel nervo doppio dei giorni
io non possa dei tuoi silenzi
cogliere il passo leggero del maggio
che per ogni nuova foglia nel mezzo
rallenta delle mie nuvole
già l’ultima primavera.
Palazzo dei tessuti
Passi la grossezza del rinoceronte
per il codolo dell’urgenza
si edifichi il canto dei grilli
allo scalfo indeformabile della vita
nel vecchio scambio di tessuti
vergini giurate si ricompongono uccelli
dai rossi interminati
e azzurri a tratti indifesi,
pare un nido di seta
un mercante, forse il fabbro del re
tutti inanellati
capovolti
inesperti d’altri mondi
dentro il braccio di un ago
con qualche possibile nemico:
una sbavatura
l’eterno morire
o anche il troppo pensare,
ma non siamo che punti
messi al centro di un unico tocco,
lo stelo dell’universo
un ingombro che non si piega
né si infratta
agli strappi morsicati
di una lama d’addio.
Spiegami la notte
E poi di colpo cadere
spandere
nel timore d’adagiarsi
tradurre un poco
smozzicare l’inconfondibile,
salvare il salvabile
risalendo alla fonte.
Riconoscere che ciò che leggiamo
si trova già un poco dentro di noi
un poco più a fondo,
scavare
dentro tutte le identità della lingua
nell’intimità di un pensiero
che non è un posto
ma a un posto ormai ci somiglia,
sul quale scivolare in punta di coltello
per affinare i sensi
distinguere gli aromi
in cerca di parole impossibili,
sostituire un significato
rassegnarsi a un’impronta,
e poi miseramente fallire
osare l’alba
disimparando una voce,
la devozione dell’esserci
la consapevolezza dei limiti,
interpretare da sola
quello che la notte non dice:
i fanali spenti sotto le lenzuola
e l’avidità della fronte,
che smiccia da capo
una nostra volta al risveglio
dall’altro lato della gola
dove ogni tanto le lacrime,
e sarà come morire.
L’AUTRICE
Maria Bochicchio nata nel 1987 a Potenza, si è laureata in Lettere Moderne e attualmente vive in Belgio con il marito e i figli. Ha pubblicato il romanzo Cazzamala (Gruppo Albatros, 2020), i racconti Aralya (Gemma Edizioni, 2020), La linea del tempo (Poderosa Edizioni, 2021) e L’onda nel bicchiere (Historica Edizioni, 2022). Accùra, complementi d’arredo (A&A Marzia Carocci Edizioni, 2022) è la sua prima raccolta di poesie. Suoi componimenti sono apparsi su «Ufficio Poesie Smarrite», «Margutte», «LucaniArt Magazine», «Pioggia obliqua», «L’Appeso», «Aratea Cultura», «Suite Italiana» e «LibriCK, la rivista degli scrittori».