Recensione: Voci d’anima, d’arte e di natura di Angela Ragozzino | L’Altrove
Il volume Voci d’anima, d’arte e di natura di Angela Ragozzino, edito da Guido Miano Editore, 2023, per la collana “Parallelismo delle Arti”, presenta poesie dell’autrice, foto e dipinti degli artisti Benedetto Scaravilli, Franca Maschio, Fabio Recchia, Enrico Raimondo, Angela Ragozzino, Giovanni Conservo.
La poesia e le arte figurative, sin dai tempi antichi, vanno a braccetto: la poesia, attraverso le parole, suscita emozioni; la pittura, la scultura e la fotografia, attraverso forme, immagini, colori e sfumature, evocano e trasmettono sensazioni. Le opere presenti nel volume dimostrano come alcune tematiche siano fonte d’ispirazione comune per gli artisti e regalano le stesse suggestioni al fruitore dell’arte.
Angela Ragozzino, con le sue parole sempre ben calibrate, dipinge quadri, scene di vita e attraverso la descrizione dettagliata della natura, dei paesaggi e delle persone, che appaiono davanti ai suoi occhi, sparge pennellate di colore, con dosati effetti di chiaro-scuro. La poetessa trae ispirazione da diverse situazioni e ci veicola la sua visione soggettiva, il suo sentire. Le liriche si aprono sempre con la presentazione di quello che l’autrice vede, per poi lentamente immedesimarsi nella scena descritta e trasportare il lettore alla evocazione/rievocazione di un ricordo, di una sensazione, di un evento e quindi di un’emozione.
Le opere figurative che accompagnano le poesie, tutte molto suggestive, danno un immediato colpo d’occhio, stimolano l’immaginazione e suscitano grandi emozioni: sono poesia muta e ci proiettano immediatamente nel tema e nel pathos delle liriche.
Tutte le poesie si contraddistinguono per un marcato lirismo, dettato da profonda meditazione e immaginazione di stampo romantico. Di delicata bellezza sono le poesie dedicate alla natura, natura che rinfranca lo spirito, da sollievo all’animo inquieto e mitiga la solitudine, come in L’ABBRACCIO DELLA NOTTE: «Alzo gli occhi al cielo / e vedo una stella / brillare, / brilla più delle altre. / Percorro il sentiero / tra l’erba, / la brezza tra le fronde / rinfranca / dalla calura d’agosto. / Le ombre, / mi seguono sulle pietre / rischiarate dalla luna, / come timide compagne / danno forma / ai miei pensieri / ai miei sogni, / ormai solo illusioni. / La notte mi avvolge / in un abbraccio, / dolce e silenzioso, / e trovo sollievo / alla mia solitudine». In GIORNI DI PIOGGIA («Cammino… Cammino / sotto la pioggia, / cade a scrosci bagna il viso / lava strade e muri scrostati. / Le foglie volano giù / dagli alberi sferzati dal vento, / mulinelli impazziti / si placano solo / al calar della tempesta /…/ La tempesta è placata, / ma non quella / che agita l’animo mio») l’autrice ci dice di come il mondo esterno interviene e modifica il suo sentire interiore, crea corrispondenze e fa scaturire forti emozioni. Nella poesia IL VENTO DEL NORD, l’autrice descrive la potenza distruttrice del vento, ma nello stesso è consapevole che la vita rinasce e la speranza ha il sopravvento, ne è il simbolo la mimosa che è già fiorita; «Il Vento gelido del nord / sferza la campagna. / Alberi piegati, le foglie strappate / volteggiano impazzite…// Il gelo cala sulla terra nuda / si fa ghiaccio. / L’ultima tempesta / di un inverno lungo e solitario. // Lontani da tutto, / rinchiusi tra quattro mura / in attesa che passi la paura / del nemico che uccide. // Già la mimosa è fiorita, / che pieghi i suoi rami / alla furia del vento e forte, / resista!».
In CANNE AL VENTO, dopo la dettagliata descrizione del paesaggio, la poetessa, nella seconda parte della lirica, identifica se stessa con la canna al vento, trasportata senza meta dalle memorie e dai rimpianti dei tempi passati. «Canne al vento / sulla riva, onde increspate / dalla brezza marina. / Rocce arse, baciate / dal caldo sole d’agosto. / Il fico d’India, verde / dai frutti spinosi, / ma dal cuore tenero e dolce. / Canna al vento, si piega / ma non si spezza. // Un’estate solitaria / come tante altre, / come tutte nella mia vita. / Guardo le nuvole bianche / che galoppano nel cielo / e volo nel mio mondo / fantastico… per non pensare / alle stagioni passate, / al tempo perduto. / Canna al vento, son io…».
Nella silloge sono presenti poesie molto personali, intime, dedicate a persone care scomparse: UNA FOLATA DI VENTO (A Rosaria), LA TUA VOCE… IL TUO SORRISO… (A Padre Raimondo), IL TUO SORRISO (A mio Fratello), ma anche poesie di stampo religioso e di contemplazione mistica: E COSÌ TI PORTO NEL CUORE (A San Michele Arcangelo), 8 DICEMBRE… a Capua, ALL’ICONA LASSÙ.
La delicata poesia dedicata alla Madonna del Carmelo, trae ispirazione da un affresco presente in una chiesetta a Sant’Angelo in Formis (CE), di autore ignoto. La poetessa ci offre anche una foto dell’affresco. Siamo qui di fronte a quella poesia che si ispira alle opere d’arte di cui è piena la letteratura: LONTANO NEL TEMPO… (La Madonna del Carmelo) «Lontano nel Tempo… / Rivedo una Cappellina / ai piedi della collina, / mura basse scrostate, / di calce bianca dipinte / e lì in fondo una Madonna. / Ha occhi dolci ed amorevoli / un Bimbo biondo sul grembo. /…/ Lì in fondo, la Luce. / Lontano nel tempo…/ E n’è passato… e ancora ritorno / alla vecchia Cappellina / ai piedi della collina. / E la ritrovo in alte mura incassata, / di calce bianca, dipinta. / È sempre lì, la Madonnina / d’oro soffusa, / ha occhi dolci amorevoli / e il Bimbo biondo sul grembo. / Ti porto una rosa di maggio, / ahimè! piena di spine. // Tu guardi e sorridi, / sai già le pene del cuore. / Oh! Madonna del Carmelo / dei Tuoi figli conosci gioie, / dolori e speranze, / ascolti e lenisci gli affanni / di chi a Te s’affida…/ Ed ora alla Chiesetta / m’avvio, una prece dal cuore s’innalza: / Fa’ che alle rose per Te / non ci siano più spine».
Una poesia che mi piace mettere in risalto, è quella dedicata al poeta Guido Miano, fondatore dell’omonima Casa Editrice. Qui l’autrice, nel ricordare l’amico e l‘artista recentemente scomparso, fa emergere la figura di un uomo sensibile e illuminato, che con il suo operato, ha seminato semi di conoscenza, ha stimolato talenti e ha dedicato la vita a rendere il mondo un luogo più bello e migliore: UN LIBRO PER AMICO (A Guido Miano) «È una sera d’estate / l’afa soffoca il respiro, / un soffio di vento smuove / le fronde nel giardino. / Lo sguardo lassù alle stelle / mute e spente…/ Ripenso alla voce triste / che annuncia / la Tua Rinascita al cielo / nell’eterna Dimora. // Quanti tesori hai lasciato / quaggiù… il Tuo seme / ha messo radici / e virgulti sempreverdi / tendono rami al sole. / Quel refolo di vento / ritorna, smuove le foglie. / Ripenso alle parole / segnate con mano gentile, / la Tua dedica. // Sfoglio piano le pagine, / leggo brandelli di vita / sentimenti e nostalgie. / Il dolce rimembrar della terra / natia nel canto d’una sirena, / e «la Carezza lieve del padre», / al suo bimbo, / al mio cuore fanno eco. / E per tal sentire il Tuo Libro / sarà a me caro, / un Amico!».
Molte sono le suggestioni, le riflessioni e le emozioni che la poesia di Angela Ragozzino ci regala. Una poesia elegante nel tono, caratterizzata da un linguaggio chiaro, essenziale ma allo stesso tempo preciso e dettagliato, che non si perde dietro allusioni e significati oscuri; una poesia romantica, in cui la natura è protagonista, una natura che ci insegna a vivere, che riflette i moti dell’animo umano e da sollievo alle fatiche della vita. Una poesia senza artefici che va diritta al cuore e lo fa vibrare.
A cura di Marcella Mellea.