Inediti di Alfredo Biserni |L’Altrove
LEGNI
Ci stiamo allontanando guardandoci negli occhi,
a galla come due legni che rincorrono la corrente.
La luce mi rimprovera di colori attraverso quel buco di finestra,
entra nella stanza
sparpagliando le cose che neanche ora potrei dire
a noi due seduti come due cose diverse;
È proprio un autunno malato d’estate
quello che ancora riesce a scaldarci le mani.
Purtroppo ci sono giornate che ci sanno ancora stupire,
avrei voluto che non fosse così.
Avrei voluto essere, come sempre, attratto, distratto,
come te,
esattamente come i contorni di te allo specchio
che mi guarda ossidato.
E la fila di giorni che ci ha tenuto insieme come una corda
legata alla vita ti cadrà sulle caviglie
e non ti sembrerà altro che giusto.
Anche se non vuoi sarà semplice come sembra.
Quando ne sarai convinta,
saprai di essere arrivata, storta,
al fondo di una strada storta.
Oggi è come se fosse ieri.
IN SOSPESO
In sospeso,
attorno alle nostre esistenze,
aspetto senza altro da fare,
un sorso di birra tiepida
e qualcosa che pretenda consuetudine
da tutta questa ordinaria pazienza.
Traballo senza cadere,
aggrappato alla mite indulgenza dei grandi
davanti ai giochi di prestigio dei bambini.
Soltanto quel poco
che spetta a ognuno.
Pratico un’ingenua dimestichezza,
non più utile
di qualsiasi altra possibilità
che si sbraccia oltre la linea dello sguardo
confusa di contorni instabili.
Mi accompagno di certezze vitree
e di fagotti morbidi per mantenerle intatte,
quando in basso diventa sconnesso.
IL DUBBIO
Il giro dell’aria sulle mucchie disordinate
delle cose passate è finalmente diventato
un sospiro immobile e silenzioso
come le voci afone e sorde
che sono stato finalmente capace di dimenticare.
È un sollievo fisico,
dell’addome e delle spalle
fino alla base del cranio.
Né piacevole né fastidioso,
né buono né cattivo,
né vile né coraggioso.
Uno stato che conserva l’imperativo delle cose giuste.
Lo accolgo sapendo essere riconoscente,
mentre le cose prossime vanno a sostituire quelle passate.
Incontro anche il viso nuovo della mia innocenza,
ma dura soltanto un attimo.
Lo stillicidio acido dei sé
è arrivato fino a qui,
come una fistola nella quale il giro dell’aria
può lasciare una litania inutile e conosciuta.
L’AUTORE
Alfredo Biserni è nato nel 1976 a Forlì e abita a Castrocaro Terme in Provincia di Forlì-Cesena.
Dopo il Diploma Tecnico in Chimica Industriale e una breve esperienza universitaria, ha lavorato qualche anno nell’industria ceramica e poi per circa vent’anni nella piccola attività artigianale di famiglia.
Attualmente è dipendente in un magazzino edile.
Scrive da sempre e nel 2003 ha pubblicato il suo primo romanzo intitolato “Algo Màs” edito da Edizioni Clandestine.