Estratto da “Poesie dell’assenza di Laura D’Angelo | L’Altrove
Come posso dire / a un posto vuoto / di non farmi male?, si chiede Laura D’Angelo indagando il senso della mancanza che, nella silloge, ha un ruolo prevalente. Poesia dell’assenza è un’opera interrogativa, in quanto sonda la particolare vuotezza e criticità esistenziale che, oggi, non è relativa solo al singolo, ma coinvolge un intero percorso sociale e, finanche, storico … Eppure, l’opera non si risolve nello scenario umbratile. Esiste una continua tensione ossimorica, una contrapposizione dalla quale germoglia la forza per il riscatto. Si è indicato il termine ‘ forza’ perché si tratta di uno dei misteri più affascinanti e incomprensibili che l’essere umano possiede: l’amore. E l’amore è un’energia ancestrale.
Dalla prefazione di Giuseppe Manitta
Fantasia
Rispondendo sempre ad un dolore
incosciente mi smarrivo nell’incedere
improvviso di un ricordo. Mi cullavo
di giochi antichi e vecchie poesie
sui muri dei giorni paghi di inatteso
incanto, mentre il rimpianto delle scritte
credute indelebili s’insinuava tra le fessure,
le pieghe delle nuvole e le case,
e sembrava ancora vivo l’odore
ancora dolce l’ora della fantasia,
mentre l’amore incauto rischiara sottile
una malinconia di vecchie sillabe
e sbiaditi contorni di giorni.
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Vento di luglio
Ed io continuo a sentirti in questo vento di luglio
che pure porta con sé qualcosa di autunno,
ho imparato come si sostituiscono i passi di ieri,
cammino per dimenticare le orme perdute,
lasciate dietro altre impronte di cui ho amato
ogni vana parvenza. Nella malinconia
di questo sole che non riscalda il dolore
che si nasconde all’ombra delle amare verità,
io resto vicino al tuo ricordo, io so
che continuo a cercarti e a trovarti
e tu neppure lo sai.
Non è più
Non è più.
Mi accontento di una felicità
ritagliata e quieta
poco è il sogno, poco il tempo dell’illusione
ora che le stanze sono vuote
sorreggo a stento il peso
di questo mio corpo che soffre.
Poco è l’attimo di una felicità così lontana
l’ombra di un breve sogno
sono poche persino le parole non dette.
Questa vita che noi
consumiamo vivendo,
perennemente in attesa,
stanchi, disillusi,
ormai soli.
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La mia tenerezza, stringo
Non contano le parole,
non mi bastano.
Beffarde alla luna
le scritte sui muri
promettono assolute eternità.
Qui dove ha sede il mio cuore
ed è silenzio
l’infinito esplode
in fasci di luce.
Stringo tra le mani
la mia tenerezza
e ritrovo
ancora una parte di me.
L’AUTRICE
Laura D’Angelo si laurea con lode in Lettere classiche e Filologia classica e consegue un Dottorato di ricerca in Studi Umanistici. Docente di materie letterarie, pubblica articoli accademici su riviste scientifiche (Gradiva, International Journal of Italian Poetry- ed. Olschki, Studi medievali e moderni, Sinestesieonline, NS Ricerca) e saggi in volumi collettanei, approfondendo lo studio della letteratura e della poesia contemporanea. Giurata in diversi Premi nazionali di poesia e narrativa, partecipa a convegni internazionali e svolge attività di critica letteraria, con presentazioni di libri e interviste. Ha scritto per diverse testate giornalistiche ed è autrice di riviste culturali e letterarie online. Ha pubblicato il volume di prose poetiche Sua maestà di un amore (Scatole Parlanti, 2021), semifinalista al Concorso di Poesia “Paolo Prestigiacomo”. Ama la poesia, il mare, la leggerezza della profondità.
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