Estratti ed Inediti

Inediti di Yuri Sassetti | L’Altrove

Perturbazioni

(Pallido raggio di luce tu
bacia la fronte, ma di chi ha più fede).
Foschi incubi di croci ammantano
l’onirismo delle mie notti turbate.
Torbide sempre, torbidissime.
È difficile aver fede – cos’è, in fondo?
Deresponsabilizzazione dell’essere –
fiducia in chi non comprende,
fedeltà quibus infidelis sunt,
astrattezza
(Ticchettio, assillo, stridio.
Lo strazio dei miei figlioli).
Afflitto dal minuto, preda del tempo
palude dell’essere, affascinante timore.
Fra poco ne sarò libero… o forse no.
Lo sguardo vitreo di certi piccoli esseri
viventi – bambini-coleotteri dalle corte elitre –
disturba il mio io-quasiio-maipiùio.
Stridulazioni, fortissime stridulazioni.
Acufene
(Porta chiusa, auto presa
autostrada, tempo grigio).
Vecchie fabbriche intrise d’amianto e
carbone, amianto e carbone …
pallide sempre, pallidissime.
Odio il sapore del caffè,
il colore del caffè, il rumore
del caffè bevuto di fretta – lo sento ancora –
il silenzio, sempre silenziosissimo, di un bar pieno.
Fischio
(Andando giù mi chiedo cosa
avrà chi ha più di me lassù).
Gradini alti, gradini bassi, in fondo
a nessuno sembra dispiacere la
fatica che si fa nell’ascesa;
da un’altezza nuova
il vento, fortissimo vento.
Inspirazione, astenia, distonia –
saluto a un Sole vuoto.
Non voglio la pietà di nessuno.


M.

“Sehnsucht”.
Sulla pagina per metà bianca
s’incunea l’occhio secco.
Orgia di aspirate sibilanti
cui solo Eichendorff colse l’essenza.

“Nostalgia, anelito, brama”,
si confonde il ritmo, mutano
significati e significanti sul Klett.
Interstizi a poca luce illuminati
di un senso che sta nel senno del sogno.

“Lemma intraducibile letteralmente”.
La via del rifugio è un vicolo cieco,
ma è nel vuoto divagare che
mi si offre la visio in somniis:
una ciocca rossa – sehnsucht – ora comprendo.


Rivelazioni

Dovrei perdonare la mia vita
terrena, votata a un ignobile
erotismo, eretica esistenza
che rifugge ogni beata vista?
A volte mi sento un gomitolo
di lana avvolto tra le sue stesse
spire, volte di fili intrecciati
visibili solo a volte.
La mia colpa è primigenia:
agire senza essere compreso.

L’AUTORE

Yuri Sassetti nasce a Siena nel 1995. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Letterature Straniere, si iscrive al Master di II livello in Traduzione Letteraria offerto dall’Ateneo di Siena. Collabora dal 2019 con la redazione di “Quaderni Contemporanei” come articolista culturale e recensore, ma alcuni suoi scritti sono apparsi anche su “ExLibris 2.0” e “Nazione Indiana”. Adora il cinema di Ettore Scola, la musica dei Pink Floyd e le giornate di pioggia.

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