Giovani poeti: Fabio Petrilli | L’Altrove
Scriviamo poesie perché il tempo umano possa essere sconfitto dalla proiezione all’infinito di noi stessi.
Si presenta così un nuovo giovane autore. Lui è Fabio Petrilli, nato nel 2000 a Foggia. Fabio frequenta la facoltà di Lettere e beni culturali a Campobasso. Suoi testi sono presenti in varie riviste letterarie, come Leggere Poesia, ha collaborato con la casa editrice Ivvi editore e fa parte dell’antologia Poesia Italiana edita da Ivvi. Inoltre ha ricevuto diverse menzioni di merito dalla casa editrice Aletti.
Come sempre, abbiamo intervistato il giovane poeta e queste di seguito sono state le sue risposte.
Grazie Fabio. Com’è nata la tua passione per la poesia?
La mia passione per la poesia è nata sostanzialmente ai tempi del Liceo. Quando frequentavo il Liceo Scientifico E. Medi di San Bartolomeo in Galdo (BN), il paese dove vivo, capii di possedere una passione ardente per le materie Umanistiche in particolar modo Letteratura Italiana e Latino. Poesia, soprattutto oggi, è proporre una visione diversa del mondo, un modo originale di esprimersi.
Che valore ha la poesia nella tua vita?
Per me la poesia è un indissolubile connubio tra emozioni e sentimenti che trova spazio nelle giuste parole mediante accostamenti fonici che solo il vero poeta sa esprimere. Il poeta non è un servo dei potenti ma un grande artiere, un fabbro (faber), che lavora sulla sua incudine: la libertà, la bellezza e i sentimenti familiari. Quale ruolo possono avere i poeti nel mondo di oggi?
Inutili vite spese a ricercare piccole emozioni, a trascriverne intensità su dimentichi fogli scompaginati sulla fretta delle scrivanie. È quasi un sentirsi in colpa dichiarare di essere poeti oggi, cioè non lavoratori con un hobby ma davvero e solo poeti. Così la ricerca della bellezza del verso, della metafora ardita, del romantico pensiero diventano un’esigenza, un’ossessione per giustificare una vita spesa a sognare.
“I Poeti non accendono che Lumi” scrisse Emily Dickinson. Secondo te, ancora oggi, il poeta può e deve essere considerato come il lume della società?
Tutt’altro che avulso dalla realtà e dalla società, il poeta testimone del suo tempo, oggi è investito di una grossa responsabilità nel trasmettere conoscenza. Io penso che il poeta debba essere considerato ancora il lume della società perché è il solo che con la sua spiccata sensibilità può riuscire a stracciare “il vero” reale delle cose, decodificare un mondo ormai considerato prettamente alieno.
Se potessi far rivivere un poeta scomparso, chi sceglieresti? E perché? Cosa gli chiederesti?
Se dovessi far rivivere un poeta scomparso sceglierei sicuramente Giosuè Carducci definito “il poeta della storia”. Mi rivedo nella sua poetica impregnata dall’Amore per la natura, per il bello e dall’incondizionata visione della vita nelle sue espressioni più pure e genuine. Apprezzo molto la costruzione della poesia da parte del poeta spesso impetuosa e drammatica , espressa in un lingua ricercata senza risultare né sfarzosa né troppo evidenziata. Ci troviamo in una società che definirei delirante e presuntuosa dove l’ingegno è poco afforzato dallo studio e pochi sono gli ingegni naturalmente eletti a produrre e giudicare nell’arte rettamente. Ecco allora signor Carducci cosa ne pensa della società odierna? Dove può migliorare questa “nuova generazione” di ragazzi? Questo chiederei al grandissimo “poeta vate” e sarei molto curioso del suo responso.
Le poesie di Fabio Petrilli:
Silenzio
Un tuffo nel silenzio
tra ricordi passati.
Cerco nella memoria voci e pensieri, rumorosi.
Fermo il pensiero, nuoto nel silenzio: giungono verità.
Ancora mi rifugio in te
giudice non sindacabile di questo mondo
percosso dal tempo.
Fragile si scopre l’uomo.
Alla luna
E sono ancora qui a rimirarti, o dolce Luna, che dolcemente ti adagi in mezzo al mare .
Stasera tutte le luci sono accese e da lontano una nave si intravede.
Con la tua luce argentata colori il cielo e proteggi la notte
sfidando da sola ogni tipo di sorte .
Non sei gelosa delle tue sorelle stelle perché tu sei unica e non sei ribelle.
Sorridi rotonda anche nel buio profondo e da lassù silenziosa osservi tutto il mondo .
A notte fonda più ti guardo e più mi rassereni
Perché mi trasmetti sogni sereni.
La vecchia te
Lascia che ora stringa la tua mano nella mia
così potrò lasciarti la leggerezza dei giorni senza tempo.
Lascia che il vento impetuoso possa trasportarti lontano dal passato che ti tormenta.
Avvolgi i tuoi pensieri e dai al Sole la possibilità di asciugar le tue lacrime silenziose.
Dopo questo buio si vede scorgere un nuovo giorno, a te sempre più vicino.
Apri gli occhi al cielo, esprimi un desiderio
Io sono lì con te
Adesso hai un altro viso, mannaggia al tuo sorriso!