Inediti di Jacopo Santoro | L’Altrove
ma era già tutto qua
tra gli acini d’uva
e piedi bagnati
dal sangue del frutto
– batteva umido
incostante un ritmo
questo calpestio della storia
tra voci e litanie antiche –
ed era davvero tutto qua
nel tegumento d’un seme
risputato alla terra
il canto profondo
dei segni del mondo
dietro questo specchio che tesse
cuori cavi in pieni testi
– a stilla a stilla le parole
sedimentano in stelle di roccia
il senso di un’esistenza
dispersa dall’errare
d’una nube –
rimane un dito una mano un corpo
che nello scriversi ricorda
dolce il peso dell’anima
che porta
come sempre
una spola
tra resti distanti
– separate le reliquie
incappano in questa
tenue impossibilità
di un campo di fiori –
a tentare questa distanza
che veste i mondi
dello stesso manto stellare
che fa adocchiare il cielo lontano
– ma brilla ancora forse
brilla ancora nella luce di un solstizio
quella stella che dal freddo del polo
guidava erranti tra i mari le anime sperse –
a tentarla
cosa resta se non freddo il calcolo
d’una speranza stanca di sperare?
L’AUTORE
Jacopo Santoro è nato ad Ascoli Piceno nel 1995. Laureato in filologia moderna a Padova con una tesi intitolata Oltre il fantastico: lo spazio-tempo in Landolfi e in Manganelli, attualmente insegna latino e materie letterarie alle scuole superiori a Terni, dove risiede. Ha pubblicato alcuni articoli di critica letteraria: Oltre il futurismo: Vasari e il fallimento dell’ottimismo della macchina (Andergraund, 2021) e Mario Praz traduttore del Corvo di Edgar Allan Poe (ItalicaBelgradensia, 2021). Dal 2021 collabora con la rivista Metaphorica – Semestrale di poesia diretta da Saverio Bafaro.