Appunti di poesia: Eavan Boland |L’Altrove
Ambra
Che un tempo ci sia stato un grande dolore, non ha mai avuto importanza:
gli alberi sulle colline, nei boschetti, che piangono –
un oro di plastica che cola
a terra per secoli e stagioni –
fino ad ora.
In questo bel pomeriggio di settembre in cui tu non ci sei
tengo stretto, come se la mia mano lo potesse custodire,
un monile d’ambra
che mi hai donato un tempo.
La ragione dice questo:
i morti non possono vedere i vivi.
i vivi non rivedranno i morti.
L’aria chiara di cui abbiamo bisogno per ritrovarci è
svanita per sempre, eppure
questa resina un tempo
ha raccolto semi, foglie e anche piccole piume mentre cadeva
e cadeva
e ora in un’atmosfera solare sembrano vivi
come non mai
come se il passato fosse presente e il ricordo stesso
un baltico miele–
uno sfregamento agli orli del visibile, un’esibizione di solo quello
che si può conservare
in un’imperfetta traslucenza.
Da Tempo e violenza, Le Lettere.
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