Anteprima editoriale: “Affreschi strappati” di Giuseppe Settanni | L’Altrove
È in uscita il 9 giugno per Ensemble Edizioni la seconda raccolta di poesie di Giuseppe Settanni, Affreschi Strappati. Ne pubblichiamo un’anteprima.
Cosa fa di un verso, una poesia? Cosa rende un uomo, anche un poeta? Sono queste le domande da porsi al termine di Affreschi strappati, terza pubblicazione di Giuseppe Settanni, arrivata un po’ insieme alla stessa maturità anagrafica dell’autore. Forse perché, già dal titolo, si avvertiva un senso di rottura, un piccolo momento – o motivo? – di ribellione, un’inquietudine non ancora risolta, ma finalmente rivelata. Come fece l’immenso Montale negli ultimi anni di vita e in risposta a coloro che incessantemente chiedevano cosa la poesia fosse, quale atto – umano o divino – la rendesse tale, dopo questo libro è lecito ancora domandarselo. Se lo chiede il lettore, ma ancor prima l’autore. Poiché è l’autore il primo destinatario del suo stesso poiéin. Poiché la riflessione sul linguaggio, determinante nella poesia di Settanni, qui diventa umanamente urgente. Poiché da questi versi emerge prepotente una curiosità nuova, rinvenire chi si cela dietro la poesia, e poi ancora dietro il poeta. Come in un gioco di scatole cinesi. Come se la poesia, l’arte, si potessero spiegare empiricamente. O psicanaliticamente.
Dalla Postfazione di Ilaria Triggiano.
come giustificare la nostra
disarticolazione?
ci profondiamo in formalismi
ci soppesiamo
possibile che non ci scuota
il desiderio di rapina?
è matematica distante, il nostro amore
staticità
potrebbe durare secoli
e non aprirsi mai
cosa custodisci
sotto le tue dimenticanze?
sfiorami appena,
abbiamo un vangelo tutto nostro
a immagine e somiglianza
dell’irreparabilità
feriscimi
prima che sia tardi
voglio uno sfregio da te
sulle ciglia
per marchiare
il segno dell’offesa
anche nell’oscurità
li porto via
per egoismo
ho bisogno
ogni volta
di un pezzo timoroso
di realtà
può essere una cantilena
o un sacchetto di semi
o ancora del cotone
oppure il calco di uno stelo
li attacco
per avidità
nella mia cattedrale,
i miei affreschi strappati
né avremmo potuto affievolirci
nelle inesattezze del dormiveglia
o prima di un salto attutito
al saluto non credo più,
è quello che si attacca sulle unghie
a mantenermi in vita
torna presto
prima di adesso
L’AUTORE
Giuseppe Settanni è nato a San Giovanni Rotondo nel 1981 e vive a Fano. Dopo il romanzo Nero (Palomar, 2010), ha pubblicato alcune poesie nell’agenda Poesie per un anno 2016 (Edizioni Helicon, 2016) e nella raccolta Versi in volo 2016 (Sensoinverso Edizioni, 2016). Del 2019 è invece Blu (Edizioni Ensemble – finalista al Premio Elena Violani Landi 2019 per l’opera prima), la sua prima raccolta poetica.