
Inediti di Francesco Luca Santo | L’Altrove
Come fai a non percepire il sapore di questâillusione
questa marcia difettosa di pupazzi di lycra
ricurvi in viali di cemento armato
aggrappati a un lenzuolo di pietre.
Come fai a non comprendere cosa cresce
nella radura nei lampioni in amnesia.
Dimmi cosa vorresti trovare al di lĂ delle staccionate
delle inferriate che trattengono le finestre
dei contratti prematrimoniali dei divorzi a basso costo
non lo vedi questo viavai di muscoli e pelle
di ossa paralizzate di nervi stremati nellâansia
non lo vedi quel ribollir di sangue
in autostrade di veleni i latrati come di lupi
non ti accorgi di come è caro il prezzo dei sogni
dentro questo luna-park a gasoline.
Che cosa credi questo è un verme metallico:
corrode scava sottoterra impazzito
consuma neuroni nei pensieri circonfusi.
Si è come imprigionati entro fontane di nylon
si è immuni al virus dellâamore
è un vento di polveri sottili
entrano fin dentro lo stomaco lo infilzano
e tu sei in asfissia non ti accorgi dâaltro.
Di cosa hai bisogno nel mare di carta
che si dimena ferito come un lungo
e largo serpente nel deserto.
Tenti di racimolare parole di indugiare stupito
davanti alla compiutezza degli alveari sugli alberi
ma non hai il coraggio
queste lapidi di palazzi queste case
in fila come croci sono rassicuranti in fondo
eppure sai che câè un fiume piĂš onesto
un prato dove scintillano le ombre
ma tutta lâambizione si ferma lĂŹ
davanti alla nebbia ai risentimenti
in scadenza di revisione
e si accetta ogni cosa
come unica via dâuscita.
Io sono un numero che non ha collocazione
che non aggiunge e non sottrae nĂŠ moltiplica
ma divide solamente divide
un numero di una serie di numeri
che hanno il cuore imbottigliato
il pensiero lavato nella candeggina e lâamore
lasciato a morire in un bicchiere di du demon.
Io sono un numero rifiutato
nella trincea dei cavalcavia
indifferente a ogni ora pigro
come pigra è la strada
con i suoi negozi illuminati le librerie vuote
scavata nello smog nella pubblicitĂ dello smartphone.
Io sono un numero che si defila
si fa metastasi si fa cinismo
e si chiude in una tana di 2 x 2
e mi chiedo se in fondo
essere numeri non sia un dono
perchĂŠ essere uomini
nel baccano della globalizzazione
è una spaventosa sfida.
Viaggio
tra le filature
di antichi resti
dentro il brusio babelico
della circostanza.
Sei vita o la rasenti?
Cola adesso la rĂŠclame dai muri.
Remando
nei sogni
rimo
dâinchiostro:
Pergamene muteâŚ
ora
un dardo
forse
l’eterno.
L’AUTORE
Francesco Luca Santo è nato ad Augusta, in provincia di Siracusa, dove vive tuttora,
quarantatrĂŠ anni fa e lavora come Archivista. Negli anni ha curato la prefazione di alcuni libri di poesia e di narrativa, ha partecipato a qualche concorso letterario regionale, è stato premiato con il primo posto per la sezione silloge poetica inedita al concorso âIl Natale CittĂ di Pattiâ nel 2014 con la raccolta âAnime di porcellanaâ, e infine è stato premiato con il terzo posto per la sezione silloge poetica edita al premio âI libri di Morfeo CittĂ di Sortinoâ con la raccolta âLa notte coi girasoliâ nel 2016. Ha collaborato per diversi anni (2014-2018) con âRadio Lucriasâ come speaker e lettore di poesie per la trasmissione âLa voce dei poetiâ. Nellâanno 2012 ha pubblicato il suo primo libro: âAl di lĂ della notteâ (Cicorivolta Edizioni); un racconto sulla dolente questione della pedofilia in ambito clericale. Nel 2014 ha pubblicato il suo secondo libro in due volumi: âI riti della settimana santa oggi, nella provincia di Siracusaâ (IRDA Edizioni). Il testo a carattere storico/culturale è stato inserito nella Biblioteca storica della Sovrintendenza di Siracusa.

