Inediti di Luigi Finucci | L’Altrove
La prima notte al mondo
ho piazzato una tenda al Polo Nord.
La luce lunare splendeva ovunque
e il ghiaccio si scioglieva
solo in determinati punti.
Ero spoglio e sotto di me
le foche nuotavano aspettando
il mio essere cacciatore.
Il silenzio d’altronde
non si può ricordare.
La percentuale che un meteorite
colpisca la terra è lontana
dal nostro vivere quotidiano.
Acqua solida che vaga nello spazio
può essere pericolo e opportunità:
porta con sé vita e morte.
L’impatto è la decisione definitiva
che una specie debba smettere
di esistere, e un’altra nascere.
Non dovrebbe essere lasciato
al caso. Così la fede è l’unico
appiglio che difende dal caos.
La gravità è una cosa che fa pensare,
fa compagnia per tutta la vita.
La senti sulle spalle eppure non grida.
È un’ombra silente, una catena e una piuma:
lancia uno sguardo o una palla e
prima o poi li troverai a terra. Qualcuno
ha detto che oltre lo spazio si annulla
ma chi può dirlo?
Forse un pesce o la memoria. A detta d’uomo
sulla luna non si sente, ma c’è,
così leggera che non fa rumore.
Non lascia soli nessuno
nemmeno una barca alla deriva.
L’AUTORE
Luigi Finucci è nato nel 1984 a Fermo, nelle Marche. Ha pubblicato due libri di poesia: Le prime volte non c’era stanchezza, Eretica edizioni nel 2016 e Il Canto dell’Attesa Ladolfi Editore nel 2018.
Ha poi pubblicato anche tre libri per bambini, in rima, per la Giaconi Editore:
L’aspirante Astronauta, Il paese degli Artigiani e Il mondo di sotto.
Collabora con alcune riviste e alcune sue poesie sono tradotte in diverse lingue, tra cui il rumeno e lo spagnolo.