Inediti di Silvia Atzori | L’Altrove
Ad Antonia
Non se ne voglia nessuno, nessuno s’intristisca
tutti quanti mi avete salvata
ci siete riusciti tutti.
Tranne me: io sola antagonista.
Se questo un tredicembre a Chiaravalle
e se Diana nelle tasche mi è propizia
mi sogno materia di ricircolo
riciclaggio in particelle, danza scomposta
Quel verso di Spoon River che fin da piccola
di fascino mi legava e pericolo:
come si fa-disfa una mela nell’erba fresca?
Ma questo fu il tuo addio e non il mio.
Prese me una bufera cerebrale
vita amara in testa e nessun Dio.
Meno gloriosi riti mi si danno, siano dati
Io, del resto, muoio già da anni
non vi spiaccia se altri non ne ho sprecati.
Cerco ancora di ascoltare muto il mondo
ora che solo giunge di sfuggita
nel riflesso obliquo di una bottiglia
di una finestra sulla nostra vita spoglia
e da lontano gioca (vince?) la partita.
Lei mi parla e ha labbra di conchiglia
mi chiedo che suono avrebbe la sua gola
se potessi ascoltare, emergere, trovare
l’uscita dalla bolla, la natural burella
fuori dalla stanza di pensieri. Tutta da
bruciare
Ma qui imperversano voci confuse
e il coccio in fondo al pozzo lo sa
che sono solo sogni gettati alla rinfusa
sulla soglia degli occhi:
avanzano e straparlano, nel brusio di là.
SINESTESIA
Stringimi Luna forte
che hai raggi così lunghi stanotte
e vanta la tua fronte una corona
di fuoco blu metano
Odore di salvia e fragole
fino al cielo lontano, ubriaca
sale la via della memoria stasera.
La camomilla punge la spinalba
e il seme del loglio tutto brucia
piccoli raccoglimenti in palmi
sorsi dolci di terra, baci e foglie e braci
salgono magnetiche a raggiungere,
a creare resistenza, a farti esistere.
Vale forse questa come preghiera?
Ancora una volta attendo faticoso,
inammirabile, il miracolo
L’AUTRICE
Silvia Atzori è nata a Cittiglio (Varese) 1998. È stata studentessa del liceo classico Ernesto Cairoli di Varese e al momento frequenta il corso magistrale di lettere moderne presso l’Università Statale di Milano, dove si è appassionata soprattutto allo studio dei poeti del ‘900, laureandosi con una tesi triennale sulla raccolta Il seme del piangere di Giorgio Caproni. È un’autrice ancora inedita: scrive da quando ha memoria, ma sta cercano solo da poco tempo di arrivare a un pubblico di lettrici e lettori. Alcune delle sue poesie sono state premiate come finaliste nell’edizione 2021 del concorso Europa in Versi.