Inediti di Zahira Ziello | L’Altrove
GEOMETRIE I
Era dolce baciare la verticale della tua schiena,
poggiare su di te la mia guancia stanca
e, affamati capire che non c’era amore,
solo poca voglia e pelle sudata,
Nessuna cura ma
la ricerca di un centro che sapesse
stringerci voglioso,
non come facevamo noi.
Era dolce baciare il centro della tua schiena.
GEOMETRIE II
Non mi manca il tuo amore
Mi manca raschiarmi cuore e vene per permetterti di entrare.
Ritrovarti la notte lì, steso a gemere lento
Rannicchiato e placito a otturare lo spazio dove prima scorreva forte il sangue.
E poi scoprirmi entusiasta e piena
Di un’euforia che non mi apparterrà
Perché ogni tua cura tornerà a te
E a me resterà il vuoto che avevo scavato per permetterti entrare.
GEOMETRIE VII
Sapessi frazionare in cerchi la realtà,
mi libererei dei rigidi assiomi di questa folle ellisse,
che carceriera, trattiene in sé un dramma
ripetitivo e indolente ma mai menzognero.
Sapessi sedermici su e impormi,
renderei torchio il cerchio e le assi
e muovendolo deciderei io cosa stringere
(almeno in questa tra le ripetizioni)
E il torchio cosa maciullerebbe?
L’area del cerchio?
I resti del contorno?
O i resti miei?
L’AUTRICE
Zahira Ziello è nata in provincia di Caserta, ha frequentato il liceo classico ed è diplomata all’accademia di recitazione, si occupa di teatro e drammaturgia. Ha pubblicato Sibilla (Terra d’ulivi Edizioni).