“December 10th” – Anne Sexton | L’Altrove
December 10th
I think today of the animal sounds,
how last night a rebellious fox
was barking out like Lucifer.
When the Beaver Moon lit up the ground
oak twigs scratched like mice in a box.
How in March we waited for the Hyla Crucifer,
those playbell peepers, those one-nice twinkletoes
that come with sticky pads into life when the ice goes.
Mostly it’s soundless, the world sealed in,
life turned upside down and down the lock.
So I will remember, remember cicadas in August,
their high whine like a hi-fi, shrill and thin
and when you asked me if I were old enough to darn a sock
I cried and then you held me just as you must
and of course we’re not married, we are a pair of scissors
who come together to cut, without towels saying His. Hers.
10 dicembre
Oggi penso alle voci animali:
stanotte una volpe ribelle
abbaiava come Lucifero.
Quando la Luna Castoro rischiarava la terra
rametti di quercia scricchiavano come topi in una scatola.
A marzo aspettavamo l’Ila Crucifera
occhiuta e chioccia, ditini scattanti,
che resuscitasse, ventose appiccicose,
quando il ghiaccio si scioglie.
Sempre afono è il mondo sigillato,
la vita messa sottosopra e sotto chiave.
Allora rimembro le cicale d’agosto,
l’alto frinìo di hi-fi, aspro e sottile.
E quando mi chiedesti s’ero in grado di rammendare un calzino,
mi misi a piangere e tu mi prendesti fra le braccia per dovere.
Ed è chiaro, non siamo sposati, siamo un paio
di tenaglie attanagliate per tagliare,
senza gli asciugamani con su scritto Lui. Lei.
Da Poesie d’amore, Le Lettere.
Traduzione a cura di Rosaria Lo Russo.