Estratti ed Inediti

Estratto da “Sabbia” di Simona Lo Curto | L’Altrove

Quiete e voglia di ardere. Desiderio e rassegnazione.
Le ragioni ostinate della vita: morire e rinascere. Ma dov’è la vita? Nei giorni di miele o in quelli di pioggia? Viaggiando tra i versi di questa raccolta, si potrebbe dire che l’intensità dell’emozione appare in tutta la scala dei colori, compresi i grigi, che abbiamo in sorte. Il tema dell’amore ricorre e caratterizza le poesie, ma è spesso un pretesto per parlare del tutto, della disperata e irriducibile tensione di tutte le sfaccettature del nostro vivere, un giorno da pupazzi di neve, l’altro da diavoli, inchiodati sulle nostre panchine, ma anche rapiti da treni che partono e arrivano. Emozioni effimere o prepotenti, che attraversano le nostre anime avide e generose di attenzioni. Così, su quella panchina antica, seduti, restiamo, esposti a mediocrità, ma allo stesso tempo coperti da sorrisi e odori di frutti, di terra. Attori danzanti della nostra vita imperfetta che, come sabbia tra le mani, può essere bagnata, dura, asciutta, leggera, impalpabile e volatile. Ricca di vita e sale o arida come quella del deserto, e la vita, come la sabbia, può rimanere attaccata alla pelle o fuggire via con un soffio di vento.

L’AMURI

Ah, l’amuri!
Mai m’ha intisu amata
e ora ‘un ci criu cchiù
Manco l’arricanuscissi
l’amuri
e tanta biddizza mi pirdissi
U me cori sì
bona u canusciu
ma iddu ‘un si fira
e si l’amuri tuppuliassi
iddu’ un ci grapissi

(Ah, l’amore /Non mi sono mai sentita amata / e
ora non ci credo più / Non lo riconoscerei neanche
/ l’amore / e mi perderei tanta bellezza / Il mio
cuore sì / l’ha conosciuto bene / ma non si fida / e
se l’amore bussasse / lui non gli aprirebbe)


L’ULTIMA VOLTA

L’ultima volta è stato
come se non ti conoscessi
Ti guardavo succhiarmi l’anima
e mi eri estrane


NOI

Corpi al sole
Barche alla deriva
Nessuna guida


PUISÌA

A puisìa m’alliberta
A viu cariri comu ‘na stidda
e scinniriri rintra ri mia
‘nfino ‘e manu ca scrivinu
E scrivinu senza risettu
comu si ci avia dittu
“Scinni, veni cu mmia
e inchimi u pettu d’amuri”

(La poesia mi libera/La vedo cadere come una
stella / e scendere dentro di me /fino alle mani che
scrivono/ E scrivono senza quiete / come se gli
avessi detto / “Scendi, vieni con me/ e riempimi il
petto d’amore”)


SABBIA. RIMANI

Sabbia. Rimani
sulle gambe e i capelli
Le mani svuoti

L’AUTRICE

Simona Lo Curto

Simona Lo Curto, nasce a Palermo nel 1974. Consegue la Laurea in Tecnica Pubblicitaria presso l’Università degli di Studi di Palermo nel 1996 e dal 2002 svolge il ruolo di consulente per una società di telecomunicazioni. Da sempre ha la passione per lo sport e la lettura e ha partecipato a concorsi nazionali ottenendo riconoscimenti e pubblicazioni. Diverse poesie sono state esposte a mostre internazionali di mail art, in Festival della Poesia e blog dedicati alla letteratura.
Sabbia è la sua prima pubblicazione, con Brè Edizioni.

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