Estratto da “Sangue corrotto” di Felicia Buonomo | L’Altrove
Sangue corrotto, edito da Interno Libri Edizioni (uscito a ottobre del 2021), è la seconda raccolta poetica di Felicia Buonomo. La raccolta poetica narra in versi la riproposizione circolare di un destino di sofferenza familiare dove si osserva il soccombere passivo di fronte alle dipendenze, la violenza, l’esperienza del lutto. Materia-dolore che ritorna rinnovato, mutando scenari e volti, nella generazione successiva, dove la disfunzione relazionale diventa ordinaria. Si ricorre così all’assenza da se stessi come idea di liberazione. La raccolta è divisa in tre sezione: l’origine, che narra e dispiega il rapporto tra l’io e il destino di dolore familiare; la crepa, dove l’io si distacca dalla catena di sofferenze originaria, ma trova dinamiche assimilabili; la voragine, nella quale l’estraniamento diventa liberazione, ma mai salvezza.
Alcune delle poesie contenute all’interno di Sangue corrotto hanno già ricevuto riconoscimenti, quali la menzione al Premio Ossi di Seppia, la menzione d’onore al Premio Inedito Colline di Torino e il terzo posto al premio Guido Gozzano.
Sangue corrotto
In principio fu il sangue corrotto
dall’alcol di A. – mio fratello. Siate
fecondi e moltiplicatevi, la
maledizione. Mamma e la paura:
«Ho in me i geni della violenza».
Si pensa come rea mai confessa.
Staffetta
Passato – scrivere è decimarlo,
dicono – carne andata a male.
Io lo faccio per tenerlo in vita.
Anche voi, che all’addio altrui dite:
«Qua, figlia mia, si muore ogni giorno».
Vi perdono la staffetta-dolore,
corro sempre fuori allentamento.
Comprendetemi, se non mi affanno
a tenere la vita tra le braccia.
Aspetto
Aggrappata al composto viscido
delle assenze. È un giorno di festa mancato.
La geografia dei sentimenti
ha ritmi geologici:
è tutto paura, si sente dappertutto.
Trattengo il diritto alla felicità
antecedente. La tragedia è
a un palmo di mano, occhi, bocca.
Maestra di sorrisi, a chi domanda
rispondo: «Aspetto domani».
Aprile
Era d’aprile, scrivevo volontà,
le colpe (e il loro contrario) che
non avrebbero saputo trattenermi.
Erano le 22 quando cambiai idea.
Non andai per fare spazio all’idea.
Sapevo differente questo mio peso
passato. Lo re-incontrai.
Aveva occhi diversi e buoni.
Anche oggi, mentre attendo un palmo
di mano posato sulla guancia,
capisco che carezza non è destino.
Il punto
Il punto è fisso, tondo e ragionevole.
Lo spasmo aggiunge la virgola
la continuazione che diciamo agli altri soltanto.
Che a dire si deve, mentre cancello e aggiungo
un segno di lunghezza superiore,
un interrogativo che sfugge all’analisi del testo.
L’AUTRICE
Felicia Buonomo è giornalista e autrice. Inizia la carriera giornalistica nel 2007, occupandosi principalmente di diritti umani. È giornalista presso Mediaset e fa parte della redazione di Osservatorio Diritti. Alcune sue poesie sono state pubblicate su riviste e blog letterari in Italia, Stati Uniti e Francia. Pubblica il saggio “Pasolini profeta” (Mucchi Editore, 2011), il libro-reportage “I bambini spaccapietre. L’infanzia negata in Benin” (Aut Aut Edizioni, 2020), la raccolta poetica “Cara catastrofe” (Miraggi Edizioni, 2020) e la raccolta poetica “Sangue corrotto” (Interno Libri, 2021). Dirige la collana di poesia sociale/civile, “Récit”, per Aut Aut Edizioni.