Anteprima editoriale: “Gent e altre poesie” di Federico Rossignoli | L’Altrove
Nasce la Collana di e-book gratuiti di Laboratori Poesia. opere complete, rivisitazioni, anteprime, per incontrare ancor meglio e ancor di più il pubblico dei lettori di poesia.
Dal 17 ottobre sarà possibile scaricare gratuitamente la raccolta di Federico Rossignoli dal titolo Gent e altre poesie dal seguente indirizzo: https://www.laboratoripoesia.it/gli-e-book-di-laboratori-poesia/
Vi proponiamo in anteprima un estratto:
Il banchetto
Se è vero che la vita non ha senso
perché ognuno glielo possa trovare,
sentite allora questa. sulla strada
per il mare, il sole frinisce i campi,
verdi come canzoni. ma una fila
di macchine s’irrigidisce al caldo
delle tre, d’improvviso, al pomeriggio.
una ragazza è morta. appena tutti
lo sanno, fanno retromarcia e lento
un corteo si lascia dietro la giovane,
giunta a vent’anni e tre. La stessa sera,
morirono per lei sulla graticola
molti pesci d’acqua fredda, e versate
sapide bottiglie di vino bianco.
È da prima delle navi veloci
del bronzo e del sangue lungo la spiaggia
che ogni passo è pagato da chi resta.
Poi ci addormentammo. Le lampadine
rimasero accese fino a scoppiare.
Ne avemmo contezza il mattino dopo
quando ci svegliammo.
Due poesie d’aprile
I
Per J. Sček
Da non credere: i fiori
stanno reggendo il peso
della neve in aprile,
fredda e primaverile
perché ancora giovane. il sole acceso
dalla bora ora scioglie il mondo fuori
senza che la stagione se ne accorga
come vena a fior di pelle sul seno,
essenziale. se non te, niente è solo
buono, ci si accomuna perché deboli,
e si scopre la voglia di schiacciare
quelli accanto noi. oltre a ciò ch’è giusto
c’è una luce dall’odore dolciastro,
è frutta matura lungo il confine.
II
Senza farsi capire
il freddo se n’è andato
goffo come un fagiano.
Potrà sembrare strano,
ma non molte persone hanno provato
a innamorarsi senza far soffrire.
La donna è andata, con un canto fermo
tra i muscoli, doloroso da muovere;
come un randagio quando lo si scova
sempre ripara tra cespugli e rovi
anche a costo di ferirsi, ma il male
ha molto da spendere, può permettersi
quel che vuole. L’Amore invece prospera
degli avanzi che lascia il suo Signore.
Il peggior momento per pensare
Dirti buonanotte è fare naufragio,
mi aggrappo con forza a te in letto aperto
e gelo accanto al tuo caldo respiro.
sono un’esca per paure più grandi,
una sete di pelle mi tormenta.
È l’alba. Vieni con me in questa parte di letto,
come due chicchi d’uva diventiamo più dolci.
Sestina di Gent
O insensata cura de’ mortali,
quanto son difettivi sillogismi
quei che ti fanno in basso batter l’ali!
(Paradiso, XI, 1-3)
Vedranno tutti sorgere dal buio
la rinuncia umana di fronte alle ali
il patto sciolto allo sboccio del fiore
sui rami del divieto. Nel giardino
abitato dal sole il passo lieve
conduce ad un intatto noi, al cielo.
Com’è stato già scritto un altro cielo
sarà steso a fare inatteso buio.
Nel costato spoglio passerà lieve
il vento che spezza e sostiene le ali
parrocchetti fuggiti dal giardino
in spalla all’angelo armato di fiore.
rimarrà senza nome detto fiore
come stella ancora mai vista in cielo.
Reciso senza scelta dal giardino
eccolo in testa a disperdere il buio
e guidare il corteo munito d’ali
ripiegate lungo la schiena lieve.
rischiara un corpo molto meno lieve
per la carne tolta e disfatta in fiore –
una balena che sembra abbia le ali
così enorme da occupare il cielo.
Proprio quando il sole fuggiva il buio,
vidi le ossa sospese nel giardino.
Pareva un padiglione nel giardino
la bianca carcassa. Com’era lieve.
era respiro e volontà nel buio.
tanta immensità se assemblata al fiore
sfidava digrignando i denti il cielo,
vietava di volare alle nostre ali.
Per guardare in basso servono le ali,
l’occhio dello storno sopra il giardino,
e mani vuote tese verso il cielo
dicono quanto sono solo e lieve:
lo dice l’ape lontana dal fiore,
il sonno quando non mi trova al buio.
sorgeremo allora dal buio lieve
sino al giardino che tracima in cielo.
ma meno d’un fiore durano le ali.
(Scritta nella Cattedrale di San Bavone a Gent, dove si conserva il Polittico dell’agnello mistico di Jan Van Eyck)
L’AUTORE
Federico Rossignoli (1986), vive a Trieste.
Musicista, è specializzato in strumenti rinascimentali, quali liuto, chitarra rinascimentale, cetera e altri all’attività didattica e concertistica (come solista e in gruppi, in particolare l’aquilegia), affianca quella poetica. Ha pubblicato La pioggia incisa (2010, finalista Camaiore proposta), Spoglia vol. 1 (2015) e Spoglia vol. 2 (2017, finalista premio San Vito 2019). È tra i curatori del ciclo di incontri dedicati alla poesia Una scontrosa grazia di Trieste.