Estratto da “Prosa e Prozac” di Riccardo Marzoli | L’Altrove
e pioggia in via Saragozza
che vai cercando
se non parole
come petali, tremando,
al veritiero ma debole vento.
io ho poco da offrire
se non me stesso
una bottiglia di vino da dividere
e qualche ricordo
che ti rimane
addosso
sulla pelle blu.
dopo sbronza a raccogliere conchiglie
col mare calmo d’inverno
salpano i coraggiosi
dall’intima tempesta,
cercando risposte
dal fortuito incontro
per colmare gli eterni dubbi
che li consumano.
danzano sabbia e profumo
sospinti dal vento
e la bussola dei ricordi
indica il calar della luna,
che noncurante
degli acuminati scogli
protegge conchiglie rotte
dall’immutabile valore.
ti ho portato un fiore
quanti fiori ho calpestato
quanti fiori ho fatto morire di sete
con l’anima a secco,
lasciati cadere sul cemento freddo
senza nemmeno due gocce di vino
in cui nuotare:
«ti ho portato un fiore
per favore
abbi cura
di questo fiore»
l’ho messo nel taschino della giacca
e lo annusavo a lungo quando
eravamo soli,
ma non vide mai la luce del sole
e morì per mancanza di attenzioni
morì pe solitudine.
«ti ho portato un fiore
ecco un fiore
non lasciar morire
questo fiore»
l’ho messo in bella vista sul tavolo della cucina
e bevevo e fumavo con lui
leggevo libri e scrivevo poesie per lui
ma non era abbastanza,
e morì per mancanza d’amore
morì lasciando cadere solo
un piccolo petalo giallo.
ho pianto lacrime rosso Barbera
per quel fiore,
ma ho nascosto quel petalo
in fondo al mio libro preferito
solo per poterlo accarezzare con la punta
del naso, ogni volta che i corvi bussano
alla finestra.
nessuno si è più avvicinato per regalarmi
un fiore
e adesso sono senza fiori
e senza sigarette e senza lacrime.
e voi?
qualcosa sulla vita (?)
al piano dell’una Ludovico Einaudi
accompagna scarafaggi marroni
e blu
e gialli
cadaveri della notte che trascinano
enormi sacchi della spazzatura;
anche il mare è nero
da questa squallida terrazza.
la vicina stende i panni seminuda e
fuma un sigaro
un’altra notte senza canzoni d’amore
per lei
solo stelle troppo lontane
per entrambi
che si dissolvono appena le sfiori
con lo sguardo;
le offro un po’ di rum col pensiero
senza aspettarmi nulla come ho sempre
fatto
mentre il cielo e il mare balleranno
tenendosi per
mano
e tutto esploderà in un singolo bicchiere
per due.
qualcosa sull’amore (?)
non ci importava più
nulla
di quello che accadeva fuori
delle previsioni meteo degli altri stati
o dell’acqua
che gocciolava dal soffitto;
ce ne stavamo tutto il giorno
sul divano
a ridere di niente.
a volte passavamo dalla cucina
per controllare che la collezione
di bottiglie vuote
fosse ancora lì o
per riempirci i bicchieri o
per finire un pacchetto di nachos
stantio:
«dios! sono tutta un
fuoco!
toccami in mezzo alle
gambe! vado a
fuoco!»
dicevi sempre tu
dopo un paio di bicchieri.
non ci importava più
nulla
del supermercato chiuso
la domenica o
del mare dietro casa o
dei vicini che sbattevano
i pugni sulla parete gridando:
«hijos de puta!»
per colpa di tutti quegli
orgasmi
e di tutte quelle urla
e di tutte quelle risate;
il mondo si era fermato per noi
e noi
non ce n’eravamo neppure
accorti.
L’AUTORE
Riccardo Marzoli, in arte Richard D. Moody, nasce a Bologna nel 1992. Nel 2018 il blog «L’Altrove» pubblica tre testi inediti. Nel 2019 prende parte alla rassegna Si fa presto a dire poeti e nel 2020, i blog «Alma Poesia» ed «El Coloquio De Los Perros» pubblicano un suo testo inedito.