Estratti ed Inediti

Inediti di Giulia Catricalà | L’Altrove

Non far di te un granello
di rabbia, un ticchettio
ruminate della stessa parola,
dello stesso assólo che
infuoca e baccaglia.
Accorcia la traccia, varia
la metrica, inventa un
punto di svolta. A volte
il dolore è solo un racconto
che racconta troppo di sé.


Ci sveglieremo un giorno,
fossili su mani di altri,
cerchi d’argenti, archetipi
dei vivi in accenti gravi
d’amore. Vedi, come brilla
pure la cenere, l’incedere
dei fumi verso le stelle e
tutto questo innesto di
mani fra la terra e il cielo,
fra la sera e il domani.


Un presidio di pioggia
taglia il corpo del vuoto,
si fa terra che schiocca
-respiro stretto di ghiaia.
Forse un dio s’è scordato
d’esser pane alla bocca o
gli uomini tutti fan scorta
di questo niente che allaga.


Chissà se qualcosa è tornato
alle mani, ai mari che mi hanno
cercato dentro, ai navigli mozzi
che sono rimasti, riemersi dai pozzi,
accattoni dei resti- direbbero alcuni-
forestieri accaniti- direbbero altri.
L’amore è nel mezzo.


Il tempo brucia irrisolto,
scomposto in cenere,
in una Venere troppo
immischiata per amarti
che incendia e si dà a tutti
e tu a scambiare i fumi
per l’incenso, quel nulla
che non torna e ti sembra
il profumo, la parvenza
di un senso.

L’AUTRICE

Giulia Catricalà è nata nel 1990. Studia lettere moderne e filologia moderna alla Sapienza di Roma. Prosegue gli studi alla scuola di giornalismo Baldini della Luiss. Scrive poesie dagli anni del liceo e nel 2013 crea la pagina Facebook Elettropoesia, dove pubblica i propri componimenti. Le sue poesie sono state ospitate da varie riviste, fra cui OperaIncerta, Poetarum Silva e Inverso.

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