Nasceva oggi: Mary Oliver | L’Altrove
Di gran lunga la poetessa che ha venduto di questo Paese. The New York Times, in un articolo del 2007.
Nasceva il 10 settembre 1935 la poetessa statunitense Mary Jane Oliver.
La Oliver ha iniziò a scrivere poesie all’età di 14 anni. Si diplomò nel l liceo locale della sua città e poi iniziò a frequentare il National Music Camp a Interlochen, Michigan, studiando percussioni. Successivamente studiò alla Ohio State University e al Vassar College a metà degli anni ’50, ma non ha conseguì mai una laurea in nessuno dei due college. Dopo una breve visita qualche anno prima, Mary Jane Oliver iniziò a lavorare a nella tenuta a Steepletop, la tenuta di Edna St. Vincent Millay, come segretaria della sorella della poetessa. In quel periodo venne pubblicata la sua prima raccolta di poesie, No Voyage and Other Poems. Negli anni ’80, invece, insegnò alla Case Western Reserve University .
Fu una poetessa abbastanza prolifica e la sua quinta raccolta, American Primitive, vinse il Premio Pulitzer per la poesia nel 1984. Ma non fu l’unico riconoscimento, infatti finché anche il National Book Award il Christopher Award e il LL Winship/PEN New England Award.
Il lavoro di Oliver si fonda sui ricordi dell’Ohio e del New England. La poetessa fu fortemente influenzata sia da Whitman che da Thoreau. È nota la sua chiara e commovente osservazione del mondo naturale. La creatività dell’autrice è stimolata dalla natura, dalle passeggiate che quotidianamente faceva, da immagini semplici e piene di vite. Ad ispirarla erano boschi, stagni, fasi lunari.
In una rara intervista dichiarò: «Quando le cose vanno bene, sai, la camminata non diventa rapida e non si arriva da nessuna parte; alla fine mi fermo e scrivo. Questa per me è una passeggiata di successo!»
La sua fu dunque una poesia che combinò benissimo l’intima introspezione e la gioiosità. La Oliver esprime in versi come il nostro io si rafforzi solo attraverso un’immersione nella natura e, in questo senso, la sua saggezza ci permette di guardare e apprezzare al meglio il mondo nella sua integrità, di spostare la nostra attenzione verso un mondo naturale non di nostra creazione, in un tempo in cui siamo disattenti.
Poesie di Mary Oliver
Poesia fredda
Freddo ora.
Vicino al bordo. Quasi
insopportabile. Nubi
si ammucchiano in alto e ribollono
dal nord dell’orso bianco.
In questo mattino che spacca gli alberi
sogno le sue tracce grasse,
lo strutto salvavita.
Penso all’estate dai frutti luminosi,
boccioli che si arrotondano in bacche, foglie
manciate di granaglie.
Forse ciò che il freddo è, è il momento
in cui misuriamo l’amore che abbiamo sempre avuto, segreto
per le nostre stesse ossa, il duro amore affilato
per il caldo fiume dell’io, oltre ogni cosa; forse
è questo che significa la bellezza
dello squalo blu che incrocia verso le foche che cadono.
Nella stagione della neve
nel freddo incommensurabile
cresciamo crudeli ma onesti, ci manteniamo
vivi
se possiamo, prendendo uno dopo l’altro
i corpi necessari degli altri, i molti
fiori rossi schiacciati.
Il viaggio
Un giorno, finalmente, hai capito
quel che dovevi fare, e hai cominciato,
anche se le voci intorno a te
continuavano a gridare
i loro cattivi consigli-
anche se la casa intera
si era messa a tremare
e sentissi le vecchie catene
tirarti le caviglie.
“Sistema la mia vita!”,
gridava ogni voce.
Ma non ti fermasti.
Sapevi quel che andava fatto,
anche se il vento frugava
con le sue dita rigide
giù fino alle fondamenta, anche se la loro malinconia
era terribile.
Era già piuttosto tardi,
una notte tempestosa,
la strada era piena di sassi e rami spezzati.
Ma poco a poco,
mentre ti lasciavi alle spalle le loro voci,
le stelle si sono messe a brillare
attraverso gli strati di nubi
e poi c’era una nuova voce
che pian piano
hai riconosciuto come la tua,
che ti teneva compagnia
mentre procedevi a grandi passi,
sempre più nel mondo,
determinata a fare
l’unica cosa che potevi fare-
determinata a salvare
l’unica vita che potevi salvare.
Dichiara pace
Dichiara pace con il tuo respiro.
Inspira uomini d’arme e d’attrito, espira edifici interi e stormi di merli dalle ali rosse.
Inspira terroristi ed espira bambini che dormono e campi appena falciati.
Inspira confusione ed espira alberi di acero.
Inspira quanto è caduto ed espira amicizie di tutta una vita ancora intatte.
Dichiara pace con il tuo ascolto: quando senti sirene, prega ad alta voce.
Ricorda quali sono i tuoi strumenti: semi di fiori, spilli da vestiti, fiumi puliti.
Prepara una minestra.
Fai musica, impara come si dice grazie in tre lingue diverse.
Impara a fare la maglia, e fai un cappello.
Pensa al caos come mirtilli che danzano,
immagina il dolore come l’espirazione della bellezza o il gesto del pesce.
Nuota per andare dall’altra parte.
Dichiara pace.
Il mondo non è mai apparso così nuovo e prezioso.
Bevi una tazza di tè e rallegrati.
Agisci come se l’armistizio fosse già arrivato.
Non aspettare un altro minuto.