Estratti ed Inediti

Estratto da “Foglia d’ombra” di Michele Tarzia | L’Altrove

Spazi / silenzi
guerre / sensi,
speranza che fu, quella del medico che mi ordinò di
lasciare questa malinconia e di avviarmi, senza tempo,
alla rivoltosa vita d’intrattenimento.
«Diventerai un eroe» mi disse.
E poi, nell’abbandono del silenzio della sala, mi
prescrisse la medicina:
dolore / sapienza
fede / morte.
È la natura stessa a ergersi a paladina della libertà.
Io, allo stesso modo, mi elevai a sanatore di me stesso.
Così fu, il silenzio odorante di fantasia.
Così, madre mia, noi ci apparteniamo.


«Che cosa vuoi sentire?» chiesi.
«Bugie…» mi sentii rispondere.
E di quel che racconto, non rimarrà che lo spettro
d’un immagine.
La nostra capacità di riflessione è data dalla poca
credenza dell’altro.
Tutto ciò che si afferma con saccenteria,
preclude un atto d’ignoranza.
Ed io,
maldestro poeta fuori tempo
m’illumino d’ignoranza
per vivere nella gloriosa messinscena della vita.
Non mentirò a tal proposito –
non mentirò nel dirvi che ciò che scrivo
non è un atto d’amore verso la poesia.
Ciò che qui leggete è devozione per la natura.


In tutti questi anni vi ho aspettato,
nulla è cambiato.
Così – con fare fugace,
io vado –
senza tempo,
a riconoscere i confini del mio cerchio
l’orgoglio della mia stessa esistenza.
Nel presente che si vive
nulla cambierà.
Nel futuro che rincorro, l’amore s’alzerà.
E tacete, voi – uomini senza dignità.
Tacete!
La nebulosa tensione che emanate si spande con
razionale ilarità.
E lasciatevi andare,
morite
lasciate i vostri corpi come seme d’esperienza.
Solo morendo
la vostra vita
sarà accolta.


Il giorno prima dell’attimo in cui sognai, io –
creatura, lievitavo come un fantasma.
Il mio amore divenne bianco, divenne respiro vitale.
Divenne consolante piacere di resistenza.
L’uomo scomparve nel battito del vento,
lasciando impressa in me le orme della sua esistenza.
La ricerca del rinoceronte non finì mai.
La ricerca di me stesso rimase buia.
Lui, animale
io, foresta.


Quest’elegia sarà
ricordo perpetuo
del mio spiritualismo.
Allorquando non ricorderò più me stesso
io –
esisterò.

L’AUTORE

Michele Tarzia

Michele Tarzia è nato a Vibo Valentia nel 1985. Si occupa di cinema e parole.
Filmmaker attivo sin dal 2010, i suoi film sono stati presentati in molti festival di cinema, tra cui il Torino Film Festival e il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, oltre ad aver espos to in vari musei e spazi autogestiti. Nel 2011, insieme a Vincenzo Vecchio, ha creato {movimen tomilc}, un duo artistico che indaga i nuovi concetti legati alla contemporaneità dei linguaggi. È docente di laboratori e seminari sul cinema. Vive e svolge il suo lavoro a Reggio Calabria. Ha pubblicato Elogio alla solitudine dello sguardo e Foglia d’ombra con Nulla Die Edizioni.

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