Recensione: “Parole raccolte” di Giampaolo Giampaoli | L’Altrove
Sentire e comunicare, con giustizia data alle parole, con il dubbio che mai potranno definire una sensazione in modo netto e preciso. Nella raccolta poetica chiamata Parole raccolte edita da Sillabe di sale, il poeta Giampaolo Giampaoli svela due realtà: quella interiore e quella esteriore, cercando di cogliere ed intrappolare l’essenza di ogni parola, per collocarla sapientemente ed incardinarla in un ordine ben preciso, cercando giustizia e verità nelle parole.
Il titolo Parole raccolte incornicia l’importanza della parola e della poesia, che non è altro che un suo meraviglioso contenitore.
Per Giampaoli “Una poesia prosciuga e ridona / la pace soffusa dei giorni venuti, / consola, maestra instancabile, / richiama a riflettere la vita / nella dolcezza che perdona; /una poesia, la totale poesia, / madre esposta al dolore / richiama il figlio, / a lui si dona senza indugio“. Pertanto la Poesia, per quanto sia personalissima ed intima per ognuno, in questo caso viene personificata e resa madre e sacra, liberatoria e liberatrice. La creazione dei versi, paragonata alla creazione dell’Universo. La scrittura, il processo creativo, domina gran parte della raccolta poetica che, tuttavia, non trascura altri aspetti come la relazione con l’altro e un focus sull’interiorità.
Poesia che riconnette alle sensazioni, percezioni interne ed esterne. Così, da semplici spettatori di un mondo opaco, si torna a respirare una natura incontaminata, benevola, incompresa: “Descrivere la natura / e non averne mai/ appreso l’essenza, / lodare la creazione/ senza osservare”. Il verso poetico, accostarlo quasi ad una preghiera ed appurare, finalmente, il miracolo di poter vedere davvero.
Alcune poesie da Parole raccolte:
DIPINGI
Dipingi il volto della mia casa,
ridona integrità alla materia
frustrata dal tempo,
cavalca sui desideri sofferti
di una presunta bontà.
A noi manca un lume interiore,
se si accende non lo scorgiamo,
lo cerchiamo dove sepolto
riposa l’istinto all’intelletto,
ingiusto e veritiero,
inevitabile e umano.
LIBERTÀ DELLE PAROLE
Ricostruire nell’immagine
mutamenti e illusioni,
liberare parole che sono in me
per conoscere le sembianze
dei versi che devono incedere,
ma sono indomabili,
emergono da un niente impercettibile,
prendono forma nel comunicare,
ma non sono vani
nel mio procedere.
A VOI
Cedo un foglio bianco,
pagina dello schermo afona,
scrivete una vostra sentenza
sulla materia dolce o aspra
della poesia, emersa
dall’oscuro antro dell’essere.
FERITE
Fatiche riversate nelle braccia
stanche a lenire la realtà,
aspirazione si compie in parte,
ma nel tuo cuore restano ferite
da sanare. Le guarirei
per saperti disteso nell’abbandono.
Ti regalerei il bene
estraneo al pensiero comune,
te lo darei per la nostra
lieve amicizia, posta nei rituali consoni
all’uomo retorico,
lo farei senza esitare
e ti chiederei se ha un valore
questo stimolo di civiltà,
emozioni da provare, spartire
con l’uomo retorico, degno
di versi capaci di sedare
uno spirito irruento alla sera,
quando la varietà dei poeti
riflette sotto gli ultimi
respiri del giorno.
L’AUTORE
Giampaolo Giampaoli è nato nel 1973 a Lucca, dove vive. Le sue raccolte di poesia: Diario di poesia (Editrice Prospettiva, 2002), Frammenti (in versione digitale, Associazione Cesare Viviani Lucca, collana a cura di Vittorio Baccelli), La qualità dei sentimenti (Pagina Tre, 2017, prefazione di Caterina Trombetti), Parole raccolte (Sillabe di Sale, 2020, prefazione di Caterina Trombetti). Sue poesie sono state pubblicate in antologie, tra cui Quinto colore (La scrittura creativa di Opposto, 2009), varie raccolte dell’Associazione Cesare Viviani e Poeti in quarantena (Cultura commestibile, 2020, a cura di Aldo Frangioni e Caterina Trombetti). Suoi interventi critici e sue poesie in siti e riviste come Progetto Babele, Pagina Tre, Parliamone, Mangialibri, Bibbia d’Asfalto, Partecipiamo. Presso l’Associazione Cesare Viviani cura la presentazione delle opere di poesia.