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Su “Verso dove” di Lorenzo Mandalis | L’Altrove

Viaggio come specchio di se Stessi.

Omero, Odissea, VI secolo a. C. Poema epico in greco antico appartenente al genere letterario del viaggio immaginario, ovvero un viaggio irreale per raggiungere, conquistare, deturpare e stuprare luoghi fantastici e/o inesistenti, ma in particolar modo costruiti con lessemi irreali, astratti, inconcepibili, infondati e implausibili. Poema epico, l’Odissea, che rappresenterà e rappresenta ancora oggi il prototipo della Letteratura di Viaggio iniziata ufficialmente nel 1298 dalla trascrizione sotto dettatura a Rustichello da Pisa dell’opera memorialistica Il Milione narrante in lingua franco-veneta il viaggio di Marco Polo insieme al padre Niccolò Polo e allo zio Matteo Polo sulla Via della Seta fino alla corte del Kublai Khan. Trascrizione quella dello scrittore Rustichello da Pisa, che muterà dal 1298 in poi nella moderna Letteratura di Viaggio come un prodotto artistico, prosastico e teatrale animato da valori etici, pedagogici ed educativi inseriti in narrazioni sociali, storiche, folkloristiche e antropologiche fino agli Sessanta del Novecento. Anni, questi, in cui si aprirà e si lascerà influenzare dalla scrittura cinematografica, dalla musica, dall’arte di strada (street art), dall’arte del corpo (body art) e in particolar modo dalla poesia che sempre di più dagli anni Duemila in poi ci ha regalato inedite e originali opere poetiche, come mostrati dall’insegnante e poeta livornese Lorenzo Mandalis classe 1989 con l’opera d’esordio Verso dove pubblicata da LietoColle nel 2020.

Opera composta da poesie psico-psichedeliche, in cui l’Io del poeta si muove in calorosi mondi animati da mistiche parole e sciancate carnalità naviganti su emozioni oceanicamente tempestose, ma in particolar modo drogati da alchemiche fragranze balsamicamente curative. Fragranze eternamente bagnate da candide carezze, che conducono l’Io in universi paralleli cosmico-ancestrali illuminati, abbagliati, accecati da surreali e goliardiche gioie oscuranti la vera esistenza composta da oscure selve abissalmente cadaveriche, sanguinose emarginazioni fanciullescamente reminiscenziali e deformi fisicità urlanti accarezzate da umide, smemorate, cimiteriali ed arcane burrasche emotivamente, esistenzialmente e spiritualmente nostalgiche. Burrasche, queste, conducenti l’Io alla ricerca della sua Casa ideale, che secondo il suo spirito deve essere popolata da secolari reminiscenze mistiche, emarginate esistenze quotidiane, potenti melodie apolloniche e chimeriche ombre marittime, ma in particolar modo da nude, cristalline, purpuree, aspre, focose, irose e riarse intimità affettivo-amicali. Ricerca, anzi viaggio alla conquista della sua Casa e meglio ancora del suo Mondo ideale, che si risolverà per l’Io in una tragica disfatta pellegrinatoria, poiché costretto nel confrontarsi con il falso e avido mondo esterno popolato da fragili esistenze vorticose ed emarginazioni totalmente irraggiungibili perché soffocate da anonime fisicità, plastiche convivialità, false intimità, orgiastiche carnalità e cadaveriche fragranze partorienti ombre emotivamente vacue, assenti e oceanicamente abissali. Opera d’esordio infine quella di Lorenzo Mandalis, che contiene liriche psico-psichedeliche e filosofico-religiose allo stesso tempo, poiché mostranti il vero scopo della terrena esistenza, ovvero la ricercare interiore di Noi medesimi in modo così da poter usare al meglio le gioie, l’amore e le emozioni contro un falso Mondo materiale animato da trasgressioni etiche, lussurie sociali, perversioni intellettuali e sottomissioni carnali, ma in particolar modo irrispettoso nei confronti della Morte, in quanto concepita come una chimerica fantasia leggendaria partorita da fragili spiriti e brumose ombre incapaci di consumare la loro quotidiana esistenza terrena concepente l’interiorità, come un’inutile reminiscenza da soffocare, oscurare, obliare e uccidere eternamente.

A cura di Stefano Bardi.

L’AUTORE

Lorenzo Mandalis è nato a Livorno nel 1989. Si è laureato all’università di Pisa con una tesi triennale sul Passaggio d’Enea di Caproni e una tesi specialistica sul rapporto tra allegoria e realtà nella poesia caproniana. Ha studiato presso la Literary Translation al Trinity College di Dublino. Ha lavorato come libraio e oggi è docente di lettere.
Sue poesie sono state pubblicate su diversi siti.
Verso dove è la sua prima raccolta.

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